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CHI È IL GIOVANE DI FALCHERA CON UN ARSENALE NASCOSTO IN CASA

Immagine del redattore: facciamobarrierafacciamobarriera

Il ventitreenne di Falchera, arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di detenzione abusiva di armi con matricola abrasa e di materiale esplodente, è FF, il giovane che il 29 novembre del 2021, insieme con un complice sedicenne, tentò una rapina, finita poi nel sangue, alla farmacia comunale di corso Vercelli. Quel giorno, i due baby rapinatori erano armati di pistole scacciacani. Ma quando il carabiniere, in quel momento fuori servizio, Maurizio Sabbatino, allora 53enne, intervenne per fermarli, il minorenne tirò fuori un coltello e lo colpì con diversi fendenti, ferendolo gravemente. Successivamente la coppia di balordi si era data alla fuga in scooter per poi costituirsi poche ore dopo.


FF era agli arresti domiciliari quando lunedì 13 gennaio i carabinieri gli hanno trovato un arsenale nascosto in casa. Nell’ottobre 2022 il Tribunale di Torino lo aveva, infatti, condannato a una pena di quattro anni e 8 mesi per tentata rapina e tentato omicidio in concorso. Ma lui, non ce l’ha fatta a starsene tranquillo “protetto” dalle mura domestiche. Ora è di nuovo nei guai. Di nuovo dietro le sbarre perché il gip ha revocato la detenzione domiciliare e disposto una misura di custodia cautelare in carcere.


Tutto per colpa di una “soffiata” da parte di uno degli amici con cui giocava alla Playstation. FF aveva il brutto vizio di vantare le armi di cui era in possesso con i compagni di gioco on line. Uno di loro, per timore che questa passione dell’amico per pistole, coltelli, ma non solo, nascondesse qualcosa di preoccupante, ha così deciso di fare la segnalazione ai Carabinieri della Stazione Borgata Falchera.    


Nella sua cameretta i militari hanno trovato e sequestrato armi di ogni tipo: da fuoco, da taglio, da lancio, ma non solo. Nascosti nei cassetti e negli armadi c’erano ben ventotto coltelli a serramanico con lame di varie dimensioni, oltre a una pistola revolver calibro 38 e una pistola Beretta con matricola abrasa e poi ancora sei passamontagna, un arco con frecce, due tirapugni in metallo, due giavellotti artigianali, due cerbottane, un chilo di biglie metalliche. Senza dimenticare le cartucce e il materiale esplodente.


Resta da capire dove il ventitreenne abbia reperito tutto ciò, se avesse complici e soprattutto che uso ne volesse fare. Lui si sarebbe difeso affermando di essere semplicemente un collezionista. Chissà, potrebbe essere vero. Magari tra tutte le soluzioni possibili quella giusta è per una volta la più facile, rispolverando il vecchio rasoio di Occam (un’arma soltanto metaforica!).

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