Armate di bombolette spray arrivano in via Cavaglià all’incrocio con via Salassa, poco dopo le 23. Sono tutte donne. Una telecamera le riprende mentre stanno imbrattando i muri dei palazzi. Sghignazzano in mezzo a un gruppo di persone. Tra gli spettatori spicca qualche indifferente in sella alla propria bici. È un silenzio assenso quello dei presenti, considerato che nessuno tenta di fermarle. Ma non c’è da stupirsi perché questa è zona di spaccio a tutte le ore. All’angolo si vede sempre qualche pusher di colore e i clienti, molti italiani, fanno capolino anche in auto per un acquisto di droga rapido. Insomma, non si tratta dei soliti “zombie strafatti di crack” a cui Barriera ci ha abituati.
Neanche le imbrattatrici sono le classiche tossiche anoressiche che ciondolano nel quartiere, pronte a tutto pur di ottenere una dose di crack. Sul muro, vicino al civico uno, scrivono “Molestatore stai attento non sono sola siamo in cento”. Poi attraversano la strada e vanno a sporcare di vernice anche l'edificio di fronte. Uno dei residenti si infuria e chiama il numero unico. La risposta dell’operatore è che non possono farci nulla.
“E’ probabile che siano venute qui a cercarsi la droga, ma non avessero i soldi per pagarla. Forse il pusher le ha molestate e loro hanno pensato bene di lasciargli quel messaggio sul muro” racconta il cittadino ai nostri microfoni e poi aggiunge: “Chi abita in questa zona, come me, non ha dubbi. Sono squatter che vanno in giro a rompere le scatole alle persone perbene. Ora ci tocca pure pagare l’imbianchino per cancellare le scritte”.
Il gruppo poi si sposta in via Salassa per lasciare il segno anche lì. Su un palazzo all’angolo con via Trino dispensa un’altra delle sue “perle di saggezza” con la vernice rossa: “Uomo morto non stupra!”. Inutile indugiare ancora sulla rabbia dei residenti che sono stanchi di dover fare i conti con il degrado. Inutile pure aggiungere che le colpevoli resteranno impunite nonostante l’occhio elettronico le abbia riprese all’opera. “Beh, se non altro sono state delicate nella scelta dei colori. Hanno usato il bianco sul muro bordò e l’oro su quello grigio” conclude con ironia il lettore rassegnato che ci ha fatto la segnalazione.
Opera indispensabile x la sopravvivenza della Barriera.