Reati, furti e rapine, ma non solo, perlopiù risultano in aumento nelle città italiane, rendendole sempre meno sicure. Quanto sono ostaggio della criminalità i nostri capoluoghi ce lo dice ancora una volta la classifica del Sole 24 ore che fotografa i delitti commessi e denunciati sul territorio nell’anno precedente, in rapporto alla popolazione. Le prime tre posizioni se le aggiudicano in ordine Milano, Roma e Firenze. Mentre Torino si piazza al quinto posto, dopo Rimini.
Osservando attentamente i dati emerge che per alcuni reati il capoluogo piemontese è maglia nera. Infatti, si merita il primo gradino del podio per le truffe e le frodi informatiche così come per i danneggiamenti. E, se per le rapine è al quinto posto (al primo svetta Firenze), per la fattispecie rapine in esercizi commerciali Torino è la città italiana in cui il fenomeno è più diffuso. Allo stesso modo è sesta in classifica per i furti (qui la “medaglia d’oro” va a Milano), ma prima per i furti con strappo.
In generale i reati denunciati nel nostro Paese tornano a salire, anche se, come spiegano i ricercatori, non c’è una nuova “emergenza criminalità”. “L’Italia continua a essere più sicura rispetto a dieci anni fa, ma il trend in costante aumento negli ultimi due o tre anni va comunque preso in considerazione”, commentano. I reati “emersi” nel 2023 sono, infatti, stati 2,34 milioni, pari all’1,7% in più rispetto al pre-Covid, in aumento del 3,8% sul 2022.
Il trend in crescita riguarda anche la città di Torino che dal 6° posto è balzata al 5°, trainata dall’aumento di furti e rapine in particolare. Ma siamo davvero sicuri che i dati raccolti sulla base delle denunce presentate rispecchino quello che accade ogni giorno nelle città italiane? Quanti cittadini subiscono reati che poi non denunciano alle forze dell’ordine per rassegnazione oppure con la convinzione che sia solo un’inutile perdita di tempo? Tanti rispondiamo noi di Facciamo Barriera.
In un anno circa di attività ci è capitato molte volte, ad esempio, di confrontarci con commercianti, vittime di furti nella notte, i quali ci hanno chiesto di non diffondere la notizia perché avrebbe soltanto contribuito a rendere ancora più triste e sconfortante l’immagine del quartiere. Per non parlare di coloro che subiscono danneggiamenti alle auto in sosta e, non essendo assicurati contro gli atti vandalici, preferiscono evitarsi la coda in commissariato o in caserma in attesa di depositare la denuncia. C’è poi chi ci ha risposto che “tanto non serve perché le forze dell’ordine non fanno nulla”.
Già, ognuno ha i suoi motivi. Ma resta che i dati relativi delle denunce, nel caso in cui abbiano subito una pesante tara, agli occhi del questore non sembreranno poi così sconfortanti come invece dovrebbero esserlo. E se qualcuno chiederà maggiore attenzione per la propria città, per il proprio quartiere, la risposta sarà che la sicurezza non è un problema così pressante come a Roma o a Milano. Certo, ottenere un buon posto sul podio negativo non sarebbe gratificante, ma nel caso in cui fosse meritato, sarebbe senz’altro molto meglio saperlo. Qui non si tratta di salvare la faccia rispetto a Milano e Roma, bensì di avere una fotografia che rispecchi la realtà così da consentire alle istituzioni di mettere in campo tutte le misure necessarie per contrastare la criminalità, nell’ottica di migliorare la qualità della vita dei cittadini.
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