La piscina al coperto Sempione è stata dichiarata inagibile da alcuni anni e ristrutturarla, come già si sa, costa troppo (almeno tre milioni di euro). “Deve essere buttata giù – l’assessore comunale allo Sport Mimmo Carretta non ha dubbi –. Ma l’abbattimento della struttura e la costruzione di una nuova richiedono investimenti importanti. Risorse che la Città non ha e penso nemmeno la Circoscrizione”. Lo dice, rispondendo al consigliere della Lega Giuseppe Catizone che in Sala rossa ha presentato un’interpellanza per sapere quale sarà il futuro dell’area ovvero se sarà riqualificata e se verrà realizzato un nuovo impianto sportivo e in tal caso con quali risorse finanziarie.
Da quando la ex Gondrand è stata sgomberata tossici, pusher e sbandati si sono accampati nel parco Sempione, occupando anche le piscine dismesse da anni. I residenti chiedono a gran voce che l’area venga bonificata dalla criminalità e dal degrado perché i controlli delle forze dell’ordine servono soltanto ad allontanare i derelitti per qualche ora, ma poi torna tutto come prima.
Carretta inoltre sottolinea con forza la volontà da parte del Comune di puntare su questa zona per valorizzarla. “Qui passerà un pezzo di metropolitana, quindi il parco sarà rifatto. Non solo. L’intenzione è quella di preservare la natura sportiva del luogo in un’area che ha notevoli potenzialità”.
Per Catizone non c’è altro tempo da perdere perché i residenti si aspettano interventi immediati. “Se è da abbattere, abbattiamola subito prima che diventi un rifugio per senza fissa dimora e tossici. Per demolirla non ci vogliono di certo le risorse necessarie per costruirne una nuova. Non si può solo sempre parlare di interventi futuri, rimandando tutto al domani. I cittadini vogliono cominciare ad avere certezze – afferma il consigliere che poi chiede alla Città maggiore attenzione nei confronti dell’area nord di Torino, a lungo trascurata in passato.
“Forse bisogna mettere un capitolo di spesa speciale solo esclusivamente per quel territorio perché diversamente le risorse non si troveranno mai – aggiunge Catizone -. È ovvio che ci vuole la volontà politica di intervenire e a farlo non deve essere il Comune da solo. Occorre che lavorino in sinergia tutti gli enti a cascata per far sì che la riqualificazione non rimanga parziale e rinviata al futuro, ma al contrario che sia immediata”.

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