LA VERITÀ SUL CHIOSCO DI VIA MONTANARO
- facciamobarriera
- 29 giu
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Non è vero che al chiosco situato all’interno dei giardinetti di via Montanaro è stata revocata la concessione di suolo pubblico. Perché non è vero che l’esercente (si tratta di una persona fisica) non è in regola con il pagamento del canone previsto. La notizia diffusa in questi giorni non rispecchia la realtà. La revoca riguarda solo ed esclusivamente la licenza di somministrazione di alimenti e bevande. A renderlo noto l’assessore comunale al Commercio Paolo Chiavarino nel corso della commissione consiliare di venerdì 27 maggio.

Facciamo chiarezza. La concessione di suolo pubblico può decadere solo per uno di questi motivi: se non è stato corrisposto il canone previsto, se viene occupato il suolo pubblico in misura maggiore di quella concessa, se il concessionario utilizza il suolo pubblico per usi diversi da quelli per il quale è stato concesso e, infine, per motivate ragioni di interesse pubblico, per sopravvenuta necessità di utilizzo dell'area da parte del comune. Ad oggi il concessionario risulta pagare regolarmente, per cui mancano i presupposti per la revoca della concessione.
“Come assessorato al Commercio abbiamo preso atto che c’era un’anomalia. Ovvero l’autorizzazione di somministrazione a tutti gli effetti non veniva esercitata provocando di conseguenza il degrado dell’area – ci spiega Chiavarino -. Pertanto abbiamo segnalato la situazione alla Polizia Locale, che dal canto suo ha operato il controllo. Sono stati anche verificati tutti gli aspetti che attengono alla concessione di suolo pubblico ed è emerso che c’è un proprietario, in regola con il pagamento del canone”. Dopo un anno di inattività, si è invece potuto procedere con la revoca della licenza di somministrazione di alimenti e bevande.
“Si tratta di un provvedimento atteso da tempo e su cui mi sono impegnato personalmente per oltre tre anni, raccogliendo le segnalazioni dei cittadini e portando avanti una battaglia di legalità e decoro urbano. Il chiosco rappresentava da tempo un simbolo del degrado della zona e un ostacolo alla piena valorizzazione del territorio” commenta il consigliere comunale di Forza Italia Domenico Garcea, autore di varie interpellanze sull’argomento.
Già, per il territorio quel chiosco rappresenta una spina nel fianco da sette anni a questa parte. Giace in stato di degrado, abbandono e incuria. Oramai è diventato un ricettacolo di brutta gente: pusher, drogati e sbandati di ogni genere che lo hanno occupato, rendendolo infrequentabile e insicuro per i residenti. Ma con la revoca della licenza poco cambia al momento.
In conclusione il chiosco per ora resta lì, non funzionante. Il concessionario potrebbe decidere di riaprire il bar e, per farlo, gli basterebbe presentare la Scia. Oppure si potrebbe optare per un cambio di destinazione d’uso del suolo pubblico. Chissà! Magari in futuro quello spazio diventerà un luogo di ritrovo per l'associazionismo di zona. Tutto è possibile. Non ci resta che attendere.
Anche in questo caso mi risulta incomprensibile il senso di impotenza espresso da parte del municipio e delle istituzioni in generale: non possiamo fare niente perché il titolare della licenza paga regolarmente. Ma se la licenza si può revocare nel caso “di interesse pubblico, per sopravvenuta necessità di utilizzo dell'area da parte del comune”, si proceda a progettare l’utilizzo dell’area da parte del comune. Si pensi a qualcosa per fare pulizia. Ma ci va tanto?