È in aumento il numero dei senza fissa dimora per le strade di Barriera e al Regio Parco. A farci la segnalazione il consigliere leghista in Circoscrizione 6 Maurizio Anastasia che ha raccolto un ampio repertorio di immagini da noi pubblicate qui di seguito. In realtà il fenomeno ha registrato una netta crescita negli ultimi anni su tutto il territorio di Torino. Secondo i dati Istat gli homeless sarebbero almeno 2500, mentre nel 2014 la città ne contava circa 1700. Si tratta perlopiù di stranieri. Numerosi sono di origine romena con problemi di alcolismo. Mentre tra i nordafricani e gli italiani è alta la percentuale di tossicodipendenti (quasi sempre vittime del crack). A questi si aggiungono poi gli psichiatrici.
"Umanamente può dispiacere – ci scrive Anastasia -, ma non è ammissibile che quelle persone vivano per strada quando avrebbero la possibilità di trovare un ricovero nei dormitori pubblici. Non si può continuare a tollerare perché così facendo il numero dei disperati accampati sui marciapiedi, nei parchi cittadini, dove c’è uno spazio coperto salirà ancora, come dimostra quello che accade da tempo sotto i portici di molte vie cittadine, anche in centro, dove ormai i clochard sono diventati presenze costanti, emblemi del degrado".
Al Giardino Impastato c’è un uomo, forse italiano, che ha trasformato una panchina in giaciglio per la notte. Venerdì 3 maggio la Città di Torino presenterà gli interventi di riqualificazione appena realizzati in quest’area verde. “Per l’inaugurazione – racconta il consigliere – verrà fatto allontanare, ma poi sarà libero di tornare senza che nessuno gli dica nulla, paradossalmente proprio in uno spazio appena sottratto al degrado dopo i lavori di risistemazione”.
Sempre in Barriera, alcuni clochard stranieri, costretti ad abbandonare il porticato della Biblioteca di via Leoncavallo dove hanno appena preso il via gli interventi di restyling con i fondi del Pnrr, si sono trasferiti nel vano antistante l'entrata della chiesa di Gesù Operaio in via Ternengo. Invece è sparito da un po’ di tempo il senzatetto che aveva messo su un piccolo rifugio di cartone protetto da un telo di plastica in corso Novara quasi all’angolo con corso Giulio Cesare.
Al Regio Parco i punti “presi d’assalto” dai clochard sono almeno un paio. Verso il corso Novara, da settimane due uomini hanno trovato rifugio davanti a un ingresso abbandonato. Invece dietro il negozio di fiori al civico 75/A c’è una baracca che è stata occupata tempo fa da un romeno. Di lato al locale, inoltre, sotto la tettoia dell'edificio del Demanio in disuso, per alcuni mesi si era sistemato un marocchino. La fiorista, che tra l’altro provvede a cambiare il lucchetto del fabbricato ogni volta che qualcuno lo forza, è da una decina di giorni che non lo vede più. Quando se ne è andato l’uomo ha piegato per bene le coperte e le ha riposte su una sedia (come documentato dalla foto sotto).
Il Giardino Impastato.
La chiesa di Gesù Operaio di via Ternengo e il rifugio improvvisato da un clochard in corso Novara angolo corso Giulio Cesare.
Gli accampati davanti a un ingresso abbandonato in corso Regio Parco verso corso Novara.
La baracca dietro il negozio di fiori al civico 75/A.
Il ricovero di fortuna sotto la tettoia del locale del Demanio in disuso.
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