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SOLIDARIETÀ AL CENTRO OST BARRIERA

Immagine del redattore: facciamobarrierafacciamobarriera

Il centro culturale, popolare e ricreativo Ost di via Petracqua 9 chiama a raccolta il quartiere domenica 9 febbraio e tanti cittadini rispondono all’invito: gente non tutta di Barriera, almeno un centinaio di persone, perlopiù giovani. Giusto una settimana dopo il raid compiuto da ignoti che, nella notte del primo week end di febbraio, hanno sfondato un vetro della sede e lasciato segni di inequivocabile matrice neonazista, si vuole fare il punto sull’accaduto. Non si tratta di certo di un caso isolato, come sottolineano i partecipanti, dal momento che l’episodio è stato preceduto dall’esplosione di una bomba carta davanti alla saracinesca del circolo “Antonio Banfo” di via Cervino.


“In un clima in cui la fascistizzazione è evidente, pensiamo di dover costruire un argine popolare, antifascista, antirazzista” afferma Francesco che poi aggiunge: “questa è l’occasione per rilanciare l’identità di Barriera di Milano, un quartiere che è alle spalle una lunga storia antifascista. Non possiamo pertanto lasciare spazi al razzismo e pensiamo sia fondamentale assicurare a tutti un livello di vita decente, diritti alla cittadinanza, alla casa, alla salute e al lavoro”. Francesco insiste sui problemi di cui soffrono tutte le periferie, ovvero la mancanza dei servizi essenziali e l’abbandono da parte della politica e delle istituzioni.


Tutti loro d’accordo sul fatto che Barriera non ha bisogno dell’esercito, bensì di politiche sociali, di arte, di amore, di carezze. “La militarizzazione del quartiere è inutile. I militari non offrono alternative. Funzionano solo per reprimere e per controllare la cittadinanza” ribadiscono a più riprese. Si scagliano contro quella che definiscono “la narrazione del degrado e della criminalizzazione”, utile soltanto per mettere paura e diffondere il razzismo. All’intimidazione non risponderanno con un’intimidazione, ma come già stanno facendo, con l’associazionismo, con la pratica.  


Viola ricostruisce la storia del circolo, che si chiamava “Passoni” e che negli anni ha accolto diversi gruppi politici, dai Socialisti fino a Forza Italia, per poi restare chiuso fino a quando non sono arrivati loro a rimetterlo in ordine. Oggi offre iniziative politiche (antifasciste, antisistema) e culturali (presentazione di libri, proiezioni di film, feste, concerti). È dotato di sportelli sociali. Propone attività sportive, laboratori di salsa, corsi di boxe popolare.


Tra i partecipanti all'incontro prende la parola il consigliere comunale Pd Antonio Ledda che ringrazia il centro per l’impegno dedicato a difendere e a diffondere valori antifascisti e antirazzisti. “Ost Barriera è un presidio di fondamentale importanza per il territorio. Tutte le forze antifasciste devono essere unite nel condannare azioni intimidatorie come quella subita da questo centro e la precedente ai danni del circolo Banfo”. Solidarietà viene anche espressa dalla capogruppo Pd in Circoscrizione 6 Isabella Martelli che elogia il lavoro fatto dai gestori per toglierlo dallo stato di abbandono in cui versava quando, non va dimenticato, il Comune ha acconsentito a restituirlo al quartiere.


Dopo più di due ore di dibattito il nutrito gruppo, sfidando il freddo serale, esce dal cortile di via Petracqua 9, e percorre le strade intorno per manifestare contro il fascismo e il razzismo. “Non serve a nulla fare le vittime, bisogna invece reagire” ripetono coralmente.

      

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