Pubblichiamo la poesia che ci ha inviato Mirko, un nostro lettore. L'ha dedicata a Barriera. L'ha scritta, si intuisce, con il cuore. Con l'amore degli amanti mal corrisposti. Quindi con tanta frustrazione, in attesa di un sorriso, di un segnale, di tempi migliori. Che tardano ad arrivare. Lo spettacolo descritto è avvilente, benché il suo fascino Barriera sembrerebbe ancora esercitarlo nei confronti del nostro lettore, nonostante tutto. Peccato perdere la speranza perché poi alla fine torna sempre il sole.
Inviate anche voi a facciamobarriera@gmail.com le vostre segnalazioni, idee, proposte e, perché no, pure poesie.
POESIA A BARRIERA
Vorrei odiarti, ma non ci riesco, Barriera
Odiarti per quell’ansia che mi porti di sera
Per il rimpianto di qualcosa che c’era davvero
Il senso di un quartiere più unito e sincero.
M’avvio sull’asfalto che ti ho consumato
Mi scopro poi presto da solo, incantato
Cado nel tuo essere nulla incartato di niente
Eppure affollato di gente, di sordi rumori d’ambiente.
Pochi sorrisi lungo questo cammino, fra piazze e mercati
Giardini, fontane e vialetti da incuria insultati
Offesi innocenti, piegati, per troppo abbandono
Un cane mi segue avvilito ma io mi perdono.
Dal peccato m’assolvo di non averti più amato
Quartiere sciupato, arrabbiato, stuprato.
Da oggi non m’aspetto più niente e nessuno
Chiedo a me stesso, seppure io sia uno,
di volerti più bene. E’ davvero opportuno
cominciare da poco, ma farlo ognuno, ciascuno!

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