Per la rinascita
di Barriera di Milano (Torino)
FACCIAMO BARRIERA
Il degrado si vince con la bellezza
"Pulchrior in terris nulla tabella foret" (Marziale)
QUOTIDIANO INDIPENDENTE, APOLITICO, APARTITICO
Microfono a...
E' una raccolta di voci. Parla di Barriera chiunque abbia qualcosa di interessante da raccontare sul quartiere.
Claudio
Beneventi
Musicista
"Io sono nato e cresciuto qui in Barriera. E' sempre stata una zona con le sue difficoltà. Perlomeno ci si poteva vivere. Negli ultimi anni invece la cosa è diventata fuori controllo. Il degrado ha preso il sopravvento e la zona è completamente dominata da drogati, spacciatori e in genere delinquenza. Ora quello che noi dovremmo fare - e quando dico noi intendo sia noi cittadini, sia le autorità - è di lavorare tutti insieme per portare la zona, per portare Barriera non tanto a com'era o com'è, ma a come dovrebbe essere".
Gustavo
Boemi
Medico del
Pronto Soccorso
"Bike to work, in alcune città è realtà, in alcune utopia, in altre disagio. La mia foratura mensile, la prima del 2024, è stata speciale (doppia), lungo la ciclabile area spaccio-ricreativa di corso Venezia disseminata da schegge di vetro.
Armandomi di pazienza Zen ho percorso a piedi spingendo la bici su ciclabili pressoché sconosciute ad Amiat (con gli stessi rifiuti lì da mesi), abbandonate al loro destino.
Certo, anziché ricevere benefit economici il mio #biketowork è stato fino ad ora uno stillicidio di denari. Quindi potrei adottare altre scelte: 1) abbandonare la ciclabile di corso Venezia e percorrere via Cigna, sperando di non venire speronato dai bolidi a 4 o più ruote; 2) affidarmi al puntuale Tpl; 3) scegliere l'automobile. Vedremo. Ma Torino è davvero bike friendly? E dei cittadini della Circoscrizione 6 frega qualcosa?".
Roberto
Di Stolfo
Osteopata
"Sono Roberto, un osteopata. Sono nato e cresciuto in Barriera dove tuttora vivo e lavoro. Sono profondamente innamorato di Barriera di Milano perché la trovo molto funzionale per la posizione, per i servizi che offre e per la vicinanza ai punti più sensibili di Torino: al centro e all’autostrada per Milano in particolare. Sono dispiaciuto perché negli anni ha sviluppato problematiche di carattere sociale e strutturale per colpa del degrado che continua ad avanzare. Ma ho fiducia e credo nella rinascita di Barriera di Milano. Con il nostro aiuto e con la presa di coscienza che è una zona su cui si può investire Barriera rifiorirà e diventerà la Torino del futuro, anche grazie alla Linea 2 della metro. Guardando il bicchiere mezzo pieno, non perdo la speranza di poter vivere bene in questo quartiere in cui voglio far crescere anche i miei futuri figli".
Fabrizio
Genco
Già consigliere Circoscrizione 6
"Barriera, per quanto mi riguarda, è una promessa mancata. Dopo anni di impegno politico-civile sto per mollare in quanto mi rendo conto che un gruppo di delinquentelli di quartiere e un gruppo di politicanti di provincia tengono in scacco, ognuno per interessi diversi ma ugualmente tossici, un gran numero di cittadini che pagano le tasse come negli altri quartieri per subire sporcizia, degrado e spaccio. Per vedere le proprie case perdere di valore e i propri figli fuggire verso prospettive di lavoro migliori e luoghi più abitabili.".
Olindo
La Rocca
Agente di commercio
"Barriera di Milano, una piccola grande eccellenza che mi ricordo - avevo circa sette anni - è il negozio di biciclette Benotto, in corso Giulio Cesare, poco dopo la parrocchia della Pace. E' un negozio che ha dato lustro alla Barriera e ha dato lustro anche all'Italia perché poi si è impiantato anche in Messico e ha fatto cose di grande eccellenza. Ha dato lustro alle bici da corsa durante i vari giri d'Italia, Tour de France, Vuelta. E lo ricordo con simpatia perché eravamo stati ben serviti e quando ho avuto bisogno di avere un po' di assistenza me l'hanno data. Un bel ricordo indubbiamente, per un negozio che non c'è più da 20-30 anni".
Gregory
Massa
Direttore tecnico
Goia Fenapi
"Sono Gregory Massa, direttore tecnico del Goia Fenapi, associazione di categoria oggi di rilievo nazionale, indipendente, nata nel 2012 proprio qui a Torino per tutelare e difendere la parte più storica e tradizionale del commercio cioè i mercati e le fiere. Ed è proprio qui in Barriera che ha sede uno dei mercati forse più belli di Torino: il mercato di piazza Foroni. Che oggi purtroppo, come tutti i mercati italiani, è messo in difficoltà dalla farraginosità della normativa nazionale, da alcune direttive europee, dal peso dei concorrenti delle multinazionali in grado di operare condizioni migliori rispetto alle piccole imprese. In più piazza Foroni ha anche problemi di degrado e di sicurezza. Per questo noi siamo qui per sostenerlo perché è un presidio forte ed è parte integrante della città. Dunque faremo di tutto perché questo mercato possa continuare a costituire un meccanismo vivo del territorio".
Rosaria
Prisco
Ex impiegata
"Vivo in Barriera dal 1974. E' sempre stato un quartiere declassificato, ma si poteva vivere. Negli ultimi anni il degrado è dilagato in maniera spaventosa. Una volta c'erano i negozi di ogni tipo. Sono spariti per fare spazio a negozi tipo bangla dove lasciano bottiglie vuote e immondizia per la strada e al mattino non si può attraversare la strada. Ora c'è aa delinquenza: spacciatori e drogati che sono i più pericolosi che scippano, minacciano per avere qualche moneta. Nel quartiere è pericoloso girare di giorno, ma la sera è tipo Bronx. La cosa che mi fa stare male è l'indifferenza di chi governa la nostra città. Tutta la loro politica è da rivedere per far rifiorire il quartiere".