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LA DISFATTA DI PIAZZA BALDISSERA

La data del 16 ottobre 2024 passa alla storia del traffico automobilistico torinese come quella della “disfatta di piazza Baldissera”. Quanto avviene nella famigerata rotonda, soprattutto all’ora di punta del mattino di un “mercoledì da leoni (in gabbia)”, segna un nuovo record negativo per questo snodo cruciale di accesso e uscita dal quartiere Barriera di Torino (e non solo).


Si rivolta nella propria dimora eterna il generale Baldissera (al quale è intitolato l’incrocio più ingorgato di Torino) poiché egli comandò (da Colonnello, nel 1886) il Settimo Reggimento Bersaglieri: proprio i bersaglieri sono ben noti per saper correre come lepri, suonando non il clacson ma le trombe. 

La catastrofe è prevedibile, vista la concomitante chiusura di uno dei controviali di corso Venezia, non transitabile esattamente da un mese (dal 16 settembre) - a causa di un quadruplo intervento sulle condotte sotterranee - e la chiusura dell'imbocco di via Chiesa della Salute, bloccato alle auto da lunedì scorso. A questi due “tappi” si aggiunge la pioggia (fattore in grado, da solo, di aumentare il volume di traffico in strada, per ovvi motivi).


Così si realizza il caos massimo, con notevoli disagi e chilometriche code sia su corso Principe Oddone sia su corso Venezia e strade confluenti. Il prezzo del disastro veicolare lo pagano soprattutto i cittadini in ritardo sui posti di lavoro così come insegnanti, personale e studenti che giungono in affanno presso gli istituti scolastici. Naturalmente, l’imbottigliamento stringe nella propria morsa inestricabile anche ambulanze, autobus, addetti alle manutenzioni pubbliche e private, persino pattuglie delle forze dell’ordine chiamate a intervenire per altre emergenze e che si ritrovano a dare una mano alla polizia municipale per sbrogliare la matassa infinita.


«Trentacinque minuti buttati via e una mattinata cominciata già subito in forte ritardo sulla tabella di marcia» scrive sui social Valerio Lomanto, presidente della Circoscrizione 6.


D’altro canto, questa è solo un’anteprima: nelle settimane precedenti Natale la situazione peggiora sempre sensibilmente. Inoltre, i cittadini di Torino nord sanno che devono sopportare ancora per circa due anni questo imbuto, dove passano cinquemila auto ogni ora, in media. Solo fra alcune settimane il Comune mette a bando i lavori per il restyling della piazza con i nuovi cantieri previsti nel primo trimestre del 2025. L'obiettivo è di terminare l’operazione nel 2026 a un costo di 7,5 milioni di euro, finanziato per 4,5 milioni con fondi della Città e per 3 milioni con le risorse assegnate dal Pn Metro Plus.


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