Quanti cittadini di Barriera di Milano sono indebitati? Molti. Non esistono cifre ufficiali perché le situazioni di disagio debitorio o creditorio vengono alla luce solo in rare circostanze. Normalmente sono fatti privati. Fatti dei quali si prova vergogna. Vicende tristi e spesso insostenibili. Tuttavia, noi viviamo nel quartiere, conosciamo tante persone, parliamo con gli abitanti della zona e raccogliamo molte storie difficili.
Le cause di indebitamento sono semplici da individuare: la disoccupazione e la sottoccupazione; la complessa burocrazia per accedere ai contributi pubblici destinati ai bisognosi (con il risultato di privilegiare scaltri truffatori a discapito di onesti indigenti); l’aumento sconsiderato del costo della vita (dagli affitti ai trasporti), la necessità di tenersi al passo con le tecnologie per non finire ai margini sociali (spese per computer, telefonini, wi-fi, eccetera).
C’è un’altra causa, assai meno necessaria e perciò assai più insidiosa: il gioco patologico. È noto quanto sia facile cadere nella subdola trappola della ludopatia: si comincia quasi per caso, avvicinandosi distrattamente a una macchinetta nell’angolo del bar sotto casa, poi si resta incastrati in un reticolo psicologico fatto di false speranze e facili illusioni.
Così il vortice debitorio diventa, molto presto, ancor più inesorabile e soffocante. Alcuni fanno debiti per giocarsi i soldi in questo modo avventato, stringendo attorno al proprio collo – sempre più – il cappio fatale e traditore del crescente passivo economico. Il passo è breve per trovarsi sul lastrico, disperati e senza sbocchi.
A questo punto, troppo spesso, si compie una ulteriore mossa avventata e a dir poco sciagurata, rivolgendosi a usurai furbastri, cinici e approfittatori. Lo sconforto conduce oltre i confini della legalità, in un oscuro territorio dove spadroneggiano sciami di vampiri sfruttatori.
I debiti, infatti, sono una maledetta porta d’accesso ai prestiti usurai. Qui la faccenda diventa ancor più grave e penosa. Per far fronte a un'opprimente mole debitoria si chiede denaro a loschi intriganti che si presentano come ancore di salvezza per poi trasformarsi in aguzzini.
Solo per dare un’idea del fenomeno, ci sono i dati forniti dalla Fondazione San Matteo di Torino che da quasi trent’anni combatte contro l’usura. I numeri sono stati pubblicati nel corso di un convegno alle Gallerie d'Italia di Torino dedicato alle affinità tra gioco d'azzardo e videogiochi: ogni anno la Fondazione riceve, in media, 300 richieste d'aiuto: la metà circa è riconducibile alla ludopatia.
Le istituzioni dovrebbero prestare ancora più attenzione a questo intreccio fatale di circostanze e situazioni: il disagio economico, la ludopatia, l’usura. Sono fenomeni che crescono all’ombra dei quartieri periferici e di cui si viene a sapere solo con il passaparola, stando in mezzo ai cittadini, nei mercati, nelle strade, agli angoli delle piazze.
Commentaires