Pubblichiamo una segnalazione di una nostra lettrice che vive in Barriera, in quella parte di Barriera particolarmente infestata dal degrado e dallo spaccio ovvero nel cosiddetto “triangolo del crack”, dove ora si svolgono i controlli interforze. Chi ci scrive già ci aveva contattati quando arrivò l’esercito nel quartiere per applaudire con entusiasmo l’iniziativa, auspicando il cambiamento in grado di restituire sicurezza e tranquillità ai cittadini.
A poco meno di due mesi dal giorno in cui scattò l’operazione “Strade sicure”, la nostra lettrice ha cambiato opinione. La presenza dei militari in quella piazza dello spaccio di Barriera non solo non è stata risolutiva, secondo lei. Al contrario ha contribuito a peggiorare la situazione spostando il problema senza comunque attenuarlo.
Ricordiamo il nostro indirizzo mail facciamobarriera@gmail.com a cui inviare lettere, comunicazioni e segnalazioni di notizie.
“La presenza dell’esercito non ha di certo risolto i problemi di degrado e criminalità del territorio. E io ne sono la testimone oggi, martedì 12 marzo, esattamente come in tutti gli altri giorni della settimana perché davanti ai miei occhi si presenta sempre la stessa scena. Sono le 17,30, mi trovo dalle parti di largo Giulio Cesare e il presidio fisso è fermo al solito posto mentre si stanno effettuando i controlli a piedi.
Dalla mia posizione vedo un’auto fermarsi per parcheggiare. L’uomo a bordo viene raggiunto da uno spacciatore che gli vende la roba, davanti a chi passa di lì. Lui lo paga e si prende il resto come se niente fosse, come se la legge consentisse lo scambio droga soldi. Sembra di essere al supermarket, già quello della droga... Più in là c’è la solita tossica male in arnese, una specie di zombie con i capelli neri, che si è orinata addosso e fa gestacci irripetibili. Mentre intorno a lei è pieno di pusher che sputano per terra e bivaccano. Tutto questo accade nell’ora in cui i bimbi tornano a casa da scuola.
I controlli a piedi proseguono, ma i militari, arrivati all’altezza del giardinetto delle “meraviglie”, scantonano. Mi sale la rabbia, li accosto e domando loro perché abbiano deciso di evitare quel luogo ed evidenzio cosa sta capitando a due passi da noi. Mi risponde una carabiniera: “Va bene, faremo un passo in più. Grazie per la segnalazione”. La frase è spiazzante. Non ho parole. Mi sento presa per i fondelli. Possibile che a 20 metri dai militari si scateni l’inferno e loro non dicano nulla?
Prima dell’arrivo dell’esercito al giardinetto si vedevano persone anziane sedute tranquillamente sulle panchine. Ora c’è posto solo per i disperati, lì in mezzo al verde. Lo schifo si è spostato da corso Palermo e via Volpiano e ha investito noi in questa zona. Ci ha travolti. Insomma la situazione è decisamente peggiorata.
Attendo ancora qualche minuto prima di andarmene e vedo i militari entrare nel giardinetto. Passano, danno un’occhiata senza indugiare troppo a lungo. Intanto pusher e drogati si sono sposati più in là. Rinunciano a spacciare, ma nemmeno la presenza dei militari serve a scoraggiarli e a fargli mollare l’osso”.

Purtroppo non posso che dar ragione alla lettrice. A parte l'area mercatale, tutto si è spostato o più nascosto,agli angoli spesso individui attendono nelle vie circostanti e la notte i soliti fuochi d'artificio e vociare...mah!