Le buche stradali non sono un problema di poco conto. Mettono a rischio automobilisti e pedoni, rallentano il traffico e sono un segnale di trascuratezza da parte dell’amministrazione pubblica. Pochi conoscono, inoltre, il costo che rappresentano per le casse della Città. Per esempio, lo scorso anno (2023) sono stati versati ai cittadini torinesi 300.000 euro circa di risarcimenti per danni provocati proprio dalle buche stradali. Spreco di denaro, ma anche decine e decine di inconvenienti (talvolta gravi) a danno degli utenti e che potevano essere evitati.

C’è, poi, la questione delle transenne che non vengono sollecitamente rimosse anche dopo la riparazione delle buche. In città – anche nel quartiere Barriera di Milano – se ne vedono molte. A volte questi elementi di sbarramento vengono completamente dimenticati e abbandonati – diventando inutili e pericolosi intralci alla circolazione – finché qualche cittadino spazientito li prende e li sposta di lato (su marciapiedi o spartitraffico... qualcuno in passato è stato gettato persino nel “trincerone” all'altezza di via Martorelli).
Quando le transenne sparse per la città raggiungono contemporaneamente il numero di 250, allora c’è un serio problema di sicurezza, di viabilità, di non efficienza da parte delle ditte incaricate di colmare le buche, di riparare l’asfalto malridotto, di mettere a posto i chiusini danneggiati.

Il vero problema, comunque, è costituito dalle buche non segnalate e che, perciò, rappresentano motivo di disagio e di autentico pericolo. D’autunno e d’inverno, con la pioggia battente (quest’anno una quantità record), le buche stradali tendono ad allargarsi raggiungendo le dimensioni di fossi e di veri e propri solchi che spaccano l’asfalto. Per giunta, quando si colmano d'acqua piovana, non risultano evidenti all’automobilista o – molto peggio – al motociclista (il quale, magari, ha pure la visiera del casco piena di gocce e goccioline piovane).
Delle lungaggini sia in tema di buche riparate dopo settimane sia in tema di transenne non rimosse al termine delle operazioni di rifacimento, si è occupato, tra gli altri, anche il consigliere comunale Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) il quale ha recentemente interpellato l’assessore Francesco Tresso (titolare della delega alla viabilità): “ci vuole un cambio di passo – chiede Firrao – perché Torino deve presentarsi ai suoi abitanti e ai suoi visitatori come una città accogliente e sicura”.
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