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NORMA ANTI-RAS DELLE SOFFITTE, L'OK DEL CONSIGLIO REGIONALE

  • Immagine del redattore: facciamobarriera
    facciamobarriera
  • 13 minuti fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Da oggi, giovedì 26 giugno, i covi dei pusher potranno essere espropriati per poi diventare case popolari. In mattinata il Consiglio regionale del Piemonte ha dato il via libera alla cosiddetta norma “anti-ras delle soffitte”, inserita nella Legge regionale sulla Casa. Lo annuncia con soddisfazione l’assessore alla Casa e alle Politiche sociali Maurizio Marrone che l’ha ideata.     


“La nostra legge regionale per togliere gli alloggi ai ras delle soffitte viene approvata con la forza dell'unanimità in Consiglio Regionale e una trasversalità migliorativa da parte del Pd che ci incoraggia ad attuarla il prima possibile per il risanamento definitivo dei quartieri degradati da spaccio e criminalità - dichiara Marrone -. Chiederemo di incontrare al più presto la Procura e il Tribunale per collaborare insieme alla tempestiva individuazione degli immobili da riconvertire da basi di delinquenza in case popolari”.


Positivo il commento della consigliera regionale Pd e vicepresidente della II commissione Nadia Conticelli per l’approvazione del suo emendamento “che estende la possibilità da parte della Regione di esproprio agli immobili affittati in nero. È un primo passo che auspichiamo apra almeno a una sperimentazione concreta per intervenire sul degrado immobiliare di alcuni quartieri, in cui il patrimonio immobiliare, spesso in stato fatiscente, affittato in nero, viene utilizzato per sfruttamento abitativo e attività illecite”.


Ecco qui di seguito cosa dice la nuova norma. “Ai fini del contrasto all'emergenza abitativa e della riqualificazione del territorio nonché per rafforzare interventi in materia di edilizia sociale, la Regione può disporre, nel rispetto della Costituzione, della legge regionale 17 marzo 2023, n. 4 (Norme regionali in materia di espropriazione per pubblica utilità) e dei principi contenuti nel decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, l'espropriazione per pubblica utilità dei beni immobili locati regolarmente o irregolarmente ad uso abitativo, oggetto o luogo di condotte di reato imputabili alla proprietà (riciclaggio, autoriciclaggio, favoreggiamento di spaccio di stupefacenti, della prostituzione, dell’immigrazione clandestina e terrorismo) e in stato di conservazione scadente, secondo la definizione fondata su parametri tecnici oggettivi. La proprietà degli immobili di cui al primo periodo è conferita al patrimonio disponibile per l’edilizia residenziale pubblica dell'Agenzia territoriale per la casa competente per territorio, a carico della quale sono posti i relativi oneri.”

 
 
 

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