Chi pensava che tutto fosse tornato a posto, una volta sedata la rissa tra rom grazie all’intervento delle forze dell’ordine, domenica 7 aprile in via Bologna, si è illuso. Dopo essersi azzuffati intorno alle 13 all’altezza di via Cimarosa, infatti, di nuovo si sono sfidati qualche isolato più in là, all’incrocio con via Pergolesi.
“Erano più di cinquanta, armati di spranghe, coltelli, mazze da baseball e da golf. Le donne brandivano cocci di bottiglie recuperati dai cassonetti – raccontano ai nostri microfoni alcuni residenti del complesso Atc situato in quel tratto di via Bologna -. Correvano e urlavano come indemoniati. Poi si sono avventati contro un furgone diretto verso via Cravero, come un nugolo di insetti arrabbiati e pericolosi”.
Forse si è trattato di un regolamento di conti tra clan familiari diversi e in contrasto tra di loro. Non è la prima volta che accade. Chi abita in zona ormai è abituato ad assistere a scene simili, di certo si ripetono ogni volta che da fuori Torino arriva un gruppo di rom piuttosto agguerrito e litigioso. “Gli uomini si sono lanciati all’inseguimento del furgone e qui sono rimaste soltanto le donne con i bambini e alcuni ragazzi. La calma però non è tornata. All’arrivo delle forze dell’ordine li abbiamo visti nascondere in mezzo al verde mazze e spranghe” afferma un signore che, chiuso in casa con la famiglia, ha assistito all’accaduto dalla finestra. Come lui tanti altri cittadini hanno preferito evitare di uscire per il timore di essere aggrediti o coinvolti negli scontri.
Il secondo round è cominciato alle 15 ma gli agenti, accorsi poco dopo, sono rimasti a presidiare la zona fino alle 23. Un’auto scura, parcheggiata sul marciapiedi di via Pergolesi, è stata sottoposta a un controllo accurato e poi portata via con il carroattrezzi. A bordo sarebbero state trovate tracce di sangue.
Durante la prima rissa avvenuta nella tarda mattinata, all’altezza di via Cimarosa, un rom era rimasto ferito a un braccio, forse colpito da una coltellata. Mentre la moglie all’ottavo mese di gravidanza aveva accusato un malore. Portata in ambulanza all'ospedale Maria Vittoria, la donna ha poi perso il bambino, probabilmente per colpa delle percosse subite in ambito familiare (ma secondo alcune fonti la notizia sarebbe infondata). C’è un’indagine in corso per individuare l'eventuale colpevole o i colpevoli dei maltrattamenti.
La segnalazione ci è arrivata dalla capogruppo di FdI in Circoscrizione 6 Verangela Marino che ci ha anche fatto avere le immagini fotografiche.
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E c'è gente che non vuole il presidio dell'esercito per le strade.