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VIAGGIO TEATRALE ALLA RISCOPERTA DEL PASSATO DI BARRIERA

Immagine del redattore: facciamobarrierafacciamobarriera

Aggiornamento: 26 nov 2023

Al Teatro Marchesa di corso Vercelli va in scena la storia di Barriera. Gianni Bissaca, autore (con Christian Nasi) e regista dello spettacolo, racconta i cambiamenti del quartiere dalla metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri, con l’accompagnamento musicale di Costanza Diotima Bellugi. In apertura la voce dei cittadini disperati, raccolta dalla Tgr Piemonte durante la più recente passeggiata serale contro il degrado. Ma subito si torna indietro al 1849 e alla costruzione della cinta daziaria per controllare il traffico delle merci. Da qui il nome Barriera. Poi la nascita delle prime boite e sul finire dell’Ottocento delle fabbriche, destinate a crescere di numero nel Novecento: dalla Nebiolo alla Fiat Grandi Motori, la Fratelli Piacenza (industria tessile), la Ceat, la Wamar, senza dimenticare la Tedeschi (che dopo l’emanazione delle leggi razziali nel 1938 assume il nome di Incet), la Gondrand, i Docks Dora, la Lavazza, la Urmet, i Biliardi De Agostini.

Filo conduttore sono le storie di immigrazione interna ed esterna: prima i veneti, poi i meridionali (toccante è la storia di Carmine da Bitonto) fino agli extracomunitari in tempi più recenti, tutti in cerca di un lavoro e di una condizione di vita migliore. Barriera, il nome del quartiere, attraverso il dizionario Zanichelli è spiegato da Bissaca nelle sue numerose declinazioni: come ostacolo o come protezione. Nel racconto c’è anche posto per la barriera corallina e quella del suono fino ad arrivare alle barriere architettoniche che rendono difficile l’accesso e la fruizione degli spazi. Sullo sfondo la speranza di abbatterle. La sala è piena e il pubblico applaude soddisfatto e a tratti emozionato sulle note di canti che evocano dolori e fatiche di lavoratori e immigrati. Peccato che non siano previste repliche.


Nella seconda foto: Maria Grazia Agricola, presidente dell'associazione culturale Choròs che ha organizzato la rassegna "Generazioni in cammino" di cui fa parte lo spettacolo.

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