Poco meno di un mese dopo il lancio di una bomba carta contro le saracinesche del Circolo Arci Antonio Banfo di via Cervino, un altro blitz di matrice neofascista si è consumato in Barriera di Milano, nella notte del primo week end di febbraio. Questa volta l’attacco è stato sferrato al Centro culturale Ost di via Petracqua 9.

Ignoti hanno sfondato un vetro con un posacenere e poi si sono intrufolati. All’interno hanno affisso fogli con scritte e simboli inequivocabili per rivendicare l’azione, che evidentemente ha valore intimidatorio. Ci sono una svastica e una croce celtica stilizzata e poi alcuni acronimi, non di facile comprensione. Rac potrebbe stare per “Rock against communism”, termine utilizzato per indicare gruppi apertamente razzisti ed estremisti che fanno musica alternativa di destra. Il messaggio lasciato è minaccioso: “Figli del '68 e della borghesia, vi spazzeremo via!”.

A rivelare l’accaduto sono stati gli stessi gestori del centro attraverso i social. Commentano: “A chi cerca di intimidirci ricordiamo che i nostri giorni di apertura sono il martedì, il giovedì, il venerdì, il sabato e la domenica, non c’è bisogno di venire di notte come i ratti! Vi aspettiamo”.
Gli inquirenti stanno indagando per identificare i responsabili del blitz, ma anche per verificare se eventualmente l’azione fosse da ricollegare ad altre precedenti che portano la firma di gruppi estremisti attivi sul territorio. Non si tratta, infatti, di un caso isolato, considerando già soltanto l’attacco al circolo Arci Antonio Banfo risalente al 10 gennaio Insomma, è già il secondo episodio di questo tipo che si verifica dall’inizio dell’anno.
“Così, un secolo fa, è iniziato il fascismo – afferma il Coordinamento antifascista di Torino –. Si è cominciato distruggendo e imbrattando le sedi delle forze sindacali e democratiche. La sottovalutazione e la tolleranza a fronte di questi episodi hanno, poi, consentito l’affermarsi del regime”. Per il Coordinamento si tratta pertanto di una provocazione squadrista che non va presa sotto gamba.
“Oggi la storia sembra ripetersi. L’intimidazione è stata ignorata dai media e considerata alla stregua di una ragazzata. Non è così – aggiungono poi -. Lo abbiamo scritto a commento della bomba al circolo Banfo e oggi lo ribadiamo: l’intolleranza, la prevaricazione e l’intimidazione di stampo fascista stanno ritornando a Torino. L’antidoto è, ancora una volta, la vigilanza e la mobilitazione popolare”.
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