Con lo sgombero, avvenuto il 16 luglio, di tre alloggi nel complesso denominato '16º quartiere' di Torino, tra corso Grosseto e le vie Sospello, Bibiana e Chiesa della Salute, il numero complessivo di alloggi occupati nel patrimonio di edilizia sociale gestito da Atc (oltre 28 mila) scende a 188, di cui 179 a Torino Città e 9 nei comuni dell'area metropolitana.
L’occupazione abusiva di case Atc è un fenomeno dilagante, in Barriera come nel resto della città, che rappresenta una fonte di disagio sia per gli amministratori sia, soprattutto, per i residenti nelle case popolari che ogni giorno devono fare i conti con i problemi di difficile convivenza già raccontati in alcuni casi da Facciamo Barriera. Tra le situazioni più critiche c’è senz’altro quella del complesso Atc di via Bologna, all’angolo con via Pergolesi dove i rom si sono impossessati di tre appartamenti.
In riferimento allo sgombero di martedì il prefetto di Torino Donato Cafagna ha commentato: "Era previsto da tempo e adesso ha avuto luogo. Si tratta di interventi che sono pianificati nel comitato provinciale per l'ordine di sicurezza pubblica. C’è poi un tavolo tecnico in questura che li dispone. È una pianificazione da realizzare nel tempo sul territorio, che senza avere un impatto dal punto di vista dell'ordine e della sicurezza pubblica, ci consente di gestire gli sgomberi, anche di intesa con l'amministrazione comunale, in modo da tener conto delle situazioni più critiche dal punto di vista sociale. E dove ci sono bambini e quindi situazioni di fragilità, queste vengono comunque gestite d’intesa con i servizi sociali del Comune", ha concluso il prefetto.
Per l'assessore comunale alla Legalità e alla Sicurezza Marco Porcedda “si deve intervenire per liberare gli alloggi sgomberati, ma contestualmente bisogna anche garantire che ogni intervento rispetti i principi di legalità anche più estesi e quindi garantisca a chiunque venga sgomberato una proposta di sistemazione differente, soprattutto quando si tratta di nuclei familiari con fragilità".
L’assessore ha inoltre sottolineato l’intenzione di continuare a monitorare situazioni simili su tutto il resto del territorio. “In sinergia con Atc vedremo di mettere in campo altri interventi, per poter ristabilire la legalità anche in altre zone, in altri appartamenti che presentano lo stesso problema – spiega Porcedda -. Bisogna fare in modo che il principio di legalità venga esteso il più possibile e rispettato il più possibile”.

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