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"FACCIAMO BARRIERA" SPEGNE LA PRIMA CANDELINA!

Questo sito compie un anno. Con centinaia di contenuti pubblicati ha raggiunto decine di migliaia di persone. Ma, soprattutto, ha raccontato 12 mesi di vita in Barriera di Milano. L’obbiettivo era questo ed è stato raggiunto: una cronaca fedele e onesta di quanto accade ogni giorno in un quartiere difficile, ma bello; trascurato, ma ricco di potenzialità; assediato da problemi, ma con slanci di sorprendente creatività.


Noi di Facciamo Barriera abbiamo spesso preso posizione su molti temi cari ai cittadini, evitando l’ipocrisia della professata neutralità (praticamente impossibile), tuttavia abbiamo sempre dato voce e spazio a tutte le opinioni scavalcando ogni pregiudizio e preconcetto. La nostra ambizione era ed è essere voce di tutti i “barrieranti”.


Siamo quattro gatti (facile battuta che chiama in causa Paola Gatti, fondatrice, autrice e animatrice del sito), eppure ci diamo da fare in turni impossibili per coprire, ogni giorno, almeno le notizie più rilevanti. Siamo tutti volontari, non pagati, anzi in perdita su tutti i fronti economici e finanziari, perché chi dedica tutta la propria giornata a Facciamo Barriera non può svolgere altri lavori e dunque non incassa nemmeno un centesimo.


Riteniamo di essere un “servizio pubblico”, un canale di informazione aperto a protagonisti e non protagonisti; una voce della politica e dei cittadini; uno spazio per le istituzioni e per gli abitanti. Però, a differenza di altre realtà di servizio pubblico non abbiamo un euro di sovvenzione, un centesimo di contributo e nemmeno uno straccio di rimborso spese.


Questa, comunque, non è occasione di inutili lamentele (tra l’altro, nessuno ci ha obbligato a immolarci per questo sito), bensì una circostanza per festeggiare. In un anno abbiamo visto cambiare – in meglio – molte cose nelle nostre strade, piazze e mercati. L’amministrazione cittadina si è accorta di noi e del nostro disagio, prestandoci attenzione e avviando diverse iniziative non trascurabili. Le forze dell’ordine – che ringraziamo per gli sforzi compiuti – sono decisamente più presenti e fanno, in silenzio, ciò che possono. Persino noi cittadini siamo cambiati, ritrovando speranza e qualche valido motivo di fiducia.


Naturalmente vediamo solo la classica luce in fondo al tunnel. E, per ora, è davvero una luce fioca. In ogni caso, è pur sempre una luce. Tantissimo c’è ancora da fare. Noi non siamo sicuri di poter andare avanti molto a lungo, la fatica è tanta (e non siamo più ragazzini). Malgrado ciò, ci augureremo sempre di assistere a un vero, potente, autentico risveglio di Barriera. Perché il quartiere lo merita. Perché la gente lo chiede. Perché Torino è anche Barriera!


Grazie per averci seguito con scrupolo e passione. Grazie anche per averci criticato e aiutato a crescere. Grazie per aver creduto in questa piccola avventura del giornalismo locale. Grazie per aver fatto dell’informazione di prossimità un punto di riferimento. Speriamo di non deludervi mai.


La redazione

 

 

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