Un anno dopo il suo insediamento come rappresentante del Governo a Torino, il prefetto Donato Cafagna propone un bilancio della situazione nel capoluogo piemontese, concentrandosi soprattutto sul fronte caldo dell’ordine pubblico e del contrasto alla delinquenza. Per evitare esercizi retorici fatti solo di opinioni e intendimenti, il prefetto fornisce una serie di cifre significative (fatti concreti e non racconti).
Per noi di Barriera, è importante la problematica delle occupazioni abusive, soprattutto degli alloggi Atc: «Nel corso del 2024 – precisa Cafagna – in città sono stati recuperati 76 alloggi. In una trentina di occasioni si è dovuto fare ricorso all'ausilio delle forze dell'ordine. Certamente andremo avanti su questa strada adoperandoci anche per evitare nuove occupazioni abusive».
Poi, la dura quotidiana lotta alla delinquenza: «considerando i primi nove mesi del 2024 – dice il prefetto – sono stati effettuati in città 143 servizi cosiddetti “ad alto impatto” con l’impiego di 4.000 uomini e donne delle forze dell'ordine, unitamente a 400 agenti di polizia locale. Gli interventi sono stati eseguiti, in particolare, su aree cittadine ritenute “critiche” per fenomeni di spaccio e movida, ma anche altrove, per esempio nelle stazioni ferroviarie. In totale, sono 15.000 le persone controllate, 1.840 i veicoli sottoposti ad accertamenti, 711 gli esercizi pubblici verificati».
Cafagna si è sempre dimostrato sensibile nei confronti della questione mafiosa e delle infiltrazioni della ‘ndrangheta in ambito torinese: «a partire dal 2022 – comunica il rappresentante territoriale del Ministero dell'Interno – sono state emesse 90 interdittive. Esse hanno interessato ditte e società che operano nel campo delle costruzioni edili, ma anche nei settori delle carrozzerie e della ristorazione. Sul problema delle infiltrazioni c'è la massima attenzione da parte nostra perché il fenomeno mafioso può arrivare a smantellare un tessuto economico sano».
Infine, l’invito rivolto a tutti i cittadini affinché, in presenza di reati, non si girino dall’altra parte, ma denuncino e informino: «solo in questo modo la collaborazione fra cittadinanza e istituzioni diventa fruttuosa e virtuosa».
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