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LA METRO 2 PIÙ CORTA NON PIACE ALL'OPPOSIZIONE

E’ durato quasi due ore il dibattito in Commissione Urbanistica a Palazzo civico sulla rimodulazione del progetto della Linea 2 della metropolitana di Torino. Dettagliata l’introduzione, con tanto di slide per illustrare meglio i lavori, fatta da Bernardino Chiaia, il Commissario governativo incaricato di sovrintendere l’opera. Dure le critiche dei consiglieri comunali di minoranza che proprio non hanno digerito l’accorpamento delle stazioni Corelli e Cimarosa sul territorio di Barriera.


Ormai è cosa nota. Con il caro materiali per realizzare il progetto, come era stato predisposto inizialmente, mancano all’appello 600 milioni. Lo ha comunicato Salvini a maggio. Due le possibilità sul piatto della bilancia: aspettare altri finanziamenti o rimodulare l’opera. “Rimandare i lavori in attesa di più risorse avrebbe comportato il rischio di far slittare tutto di tre o quattro anni. Per questo abbiamo scelto la seconda opzione” spiega Chiaia.


L’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni conferma. “Facciamola e facciamola ora, abbiamo detto. Anche perché questa è la soluzione migliore che si poteva mettere sul tavolo” dichiara.


Ma cosa prevede la rimodulazione? In base al nuovo progetto la linea si fermerà a Porta Nuova perché le due fermate (Re Umberto e Politecnico) vengono rimandate (e non soppresse). Inoltre si è deciso di accorpare le stazioni Corelli e Cimarosa per dare vita alla nuova fermata Corelli/Tabacchi e poi sarà mantenuto lo sfiocco verso San Mauro. I lavori termineranno nel 2032.


Chiaia e Mazzoleni insistono nel ribadire che il sindaco ha fatto la precisa “scelta politica di mantenere la partenza da Torino Nord per favorire il rilancio dell’area, lasciando in opzione le due fermate per la cui realizzazione bisognerà trovare altri finanziamenti”. E poi aggiungono: “L’accorpamento non è rilevante dal punto di vista trasportistico perché i carichi sono modesti e quindi possono essere riassorbiti. Inizialmente era stata prevista una stazione in più per fare da bivio verso San Mauro, che ora diventa inutile perché si è provveduto a razionalizzare il progetto dello sfiocco”.


Per il consigliere di Fratelli d’Italia Liardo la stazione Corelli non deve essere soppressa perché offre un importante servizio a quelle persone che abitano nelle case popolari (in quell’area ci sono almeno 2800 alloggi). Secondo i consiglieri Catizone (Lega) e Garcea (Forza Italia) il taglio di quella fermata impatta sulla riqualificazione del territorio, anche quella commerciale. “Il nostro sindaco ha voluto fare una scelta politica a favore del Politecnico, visto che a perdere una stazione è Barriera” insiste Garcea che intanto annuncia una raccolta firme nei mercati rionali e per le vie del quartiere contro l’accorpamento.




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