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NUOVA VIOLENZA AL SAN GIOVANNI BOSCO

Immagine del redattore: SenecaSeneca

Le aggressioni al personale medico e infermieristico sono ormai all’ordine (anzi “al disordine) del giorno. In tutta Italia si susseguono atti di intemperanza, di vandalismo e di plateale violenza. Al punto che il personale sanitario di pronto soccorso (il più esposto) chiede il trasferimento ad altri reparti oppure si dimette.


Naturalmente in Barriera di Milano non ci facciamo mancare una casistica di questo genere. L’ultimo episodio si verifica nella notte dell’11 ottobre all’ospedale San Giovanni Bosco.  E’ già tardi quando un ventisettenne arriva al pronto soccorso lamentandosi di alcuni problemi. Di che pasta sia fatto questo signore lo si comincia già a comprendere per l’incivile atteggiamento che tiene in sala d’attesa, dove si trastulla ascoltando musica a tutto volume con il telefonino. A parte la solenne maleducazione che dimostra, egli fa sorgere pure qualche dubbio sulla veridicità delle lamentele con cui si è presentato. Una persona che sta male non ha la tendenza a sollazzarsi con musica e video. Comunque, una infermiera si becca brutte minacce solo perché gli chiede di abbassare il volume, in quanto sta disturbando altre persone in autentica sofferenza (eppure silenziose, pazienti e diligenti).


Naturalmente il gentiluomo viene dimesso perché i sanitari non riscontrano alcun malessere. L’esemplare umano non accetta la mancata diagnosi e si scaglia contro la porta dell’ufficio sanitario colpendola rabbiosamente con pugni e calci. Il personale richiede allora l’immediato intervento dei Carabinieri. Il Nucleo radiomobile reagisce tempestivamente e arriva in pochi minuti sul posto dove blocca l’esagitato e lo arresta per “danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale”. Successivamente, l’autorità giudiziaria dispone per lui gli arresti domiciliari.


Dispiace dirlo, ma le sanzioni dovrebbero essere assolutamente maggiori. Il problema resta quello di una eccessiva tenuità dei provvedimenti dinanzi a comportamenti che, invece, sono gravi perché turbano la civile convivenza e scuotono nervi già abbastanza scossi. Per ora accontentiamoci che non ci siano stati troppi danni.

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