Dopo aver attraversato il corso Vercelli sulle strisce pedonali con passo lento, i due si fermano davanti alla Sala giochi all’angolo con via Lauro Rossi. Sono le cinque e sei minuti del mattino di mercoledì 29 maggio. La telecamera li ritrae in volto. Uno di loro, quello con barba e baffi e un cappello ben calcato in testa, si siede sul gradino del negozio. L’altro invece cammina su e giù con andatura un po' ciondolante, guardandosi intorno. Nelle mani stringe qualcosa, forse un maglioncino, che fa roteare nervosamente. Si parlano.
A un tratto l’uomo in piedi rompe gli indugi. Si avvicina al tombino in ghisa poco distante da loro e con le dita protette dal tessuto prova a estrarlo. Inutilmente. Allora ritenta, mettendoci più forza, questa volta a mani nude. Tutto mentre l’amico con il cappello, ora in piedi, si sincera che non stia arrivando nessuno. Operazione riuscita. A tal punto avvolge l’oggetto piuttosto ingombrante nel panno per poi allontanarsi con passo spedito verso le strisce pedonali di via Lauro Rossi.
Il video non aggiunge altro, perché nel frattempo i due uomini sono usciti dal raggio d’azione della telecamera. Difficile pensare che il tombino se lo siano portato via per divertimento o per aggiungerlo a una collezione di chiusini in ghisa. Chissà!
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