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PATTUGLIE NOTTURNE DEI VIGILI CONTRO I FURTI NELLE SCUOLE

Le ronde notturne dei vigili urbani sono la prima risposta di Palazzo civico al problema delle ruberie nelle scuole finite di recente nel mirino dei ladri. A segnalare l’emergenza era stato lo stesso sindaco Lo Russo la scorsa settimana in un video sui social. Dall’inizio dell’anno ad oggi sono, infatti, stati compiuti già 22 furti nelle scuole di Torino, tra cui ben dieci situate nella zona nord. L’iniziativa di attivare un monitoraggio notturno negli istituti comunali è partita dal comando di Polizia municipale di via Bologna, in attesa dell’incontro tra il sindaco e il prefetto Cafagna, al quale Lo Russo aveva appunto scritto con l’obiettivo di “individuare, insieme a lui e alle forze dell'ordine sedute al tavolo per l'ordine e la sicurezza pubblica, una strategia per limitare questo odioso reato ".


Nei giorni scorsi Palazzo civico ha così deciso di far scendere in campo uno schieramento di uomini per aumentare i controlli durante le festività di Pasqua. Venerdì alle ronde notturne antiladri hanno preso parte 13 agenti, grazie al coinvolgimento del Reparto operativo Speciale. Domenica invece il servizio è stato svolto da tre vigili del Reparto Informativo Sicurezza e Integrazione e da sette colleghi dell’unità Api (ovvero i nuovi assunti).


L’attività di monitoraggio si è concentrata davanti agli istituti delle Circoscrizioni 5 e 6, in particolare in via Scotellaro, piazza Valla, via Ala di Stura e via Tronzano, quelli presi di mira più volte negli ultimi mesi. Si è trattato di controlli ad alta visibilità, grazie all’utilizzo di auto con insegne e lampeggiante blu acceso e con l’impiego di agenti in borghese.


Dopo aver ricevuto la richiesta da parte del sindaco di istituire una specie di task force per contrastare le continue razzie negli istituti scolastici, il prefetto Cafagna aveva annunciato in un’intervista su un quotidiano l’intenzione di incontrare Lo Russo subito dopo le festività. Tra le risposte immediate, secondo il prefetto “una verifica nelle scuole per valutare il livello di protezione egli edifici e quindi la possibilità di realizzare sistemi e impianti che li rendano più difesi rispetto ai tentativi di intrusione dall’esterno”. Le telecamere non bastano. Per Cafagna, nel piano di sicurezza bisogna coinvolgere anche la polizia locale. “Inoltre - spiega - stiamo lavorando per dare nuovo vigore al progetto Mille Occhi, con il coinvolgimento degli istituti di vigilanza privata sulle attività di controllo e monitoraggio della città. L’obiettivo è creare una rete sempre più ampia, che comprenda sempre più soggetti”.




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