A notare sugli scaffali di un minimarket di Barriera di Milano prodotti Ue con il logo del Fead (Fondo di aiuti europei agli indigenti) è stata nei giorni scorsi la capogruppo di Fdi in Circoscrizione 6 Verangela Marino che ha raccolto le immagini inequivocabili (qui di seguito pubblicate) per documentare il fatto. Il fondo in questione serve a fornire alle persone in difficoltà cibo e assistenza materiale.
“Comprende generi alimentari, indumenti e altri articoli essenziali per uso personale, ad esempio calzature, sapone e shampoo - spiegano il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo Carlo Fidanza e l'assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone, subito intervenuti dopo aver ricevuto la segnalazione dalla loro collega di partito -. Tutti i prodotti sono contrassegnati dalla bandiera Ue e ovviamente non sarebbero commercializzabili. Come è possibile che siano finiti in vendita sugli scaffali degli ‘afro-market’ di Barriera di Milano, mentre dovrebbero aiutare gli indigenti?”.
Eppure è accaduto e proprio in Barriera di Milano che sembra non volersi mai fare mancare nulla. Al momento resta da scoprire come si sia potuto verificare un fatto simile. “Nel quartiere divenuto noto per essere un epicentro del degrado e dell'illegalità può avvenire anche questo – concludono Fidanza e Marrone -. Sulla vicenda andremo a fondo perché è inaccettabile che beni di prima necessità, pagati con i soldi dei cittadini, vengano affidati dall'Unione Europea alle Ong per poi finire nei minimarket stranieri, invece che sulle tavole di chi ha davvero bisogno". Dal canto suo Verangela Marino, che ha scoperto questo smercio illegale di beni europei, commenta: "Basta con le zone franche. Quartieri difficili come Barriera di Milano hanno bisogno di legalità".
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