Da un po’ di tempo, nello spicchio di Barriera dove pusher e tossici la fanno da padroni incontrastati, stanno comparendo alcuni cartelli satirici che hanno l’evidente intenzione di sferzare le istituzioni per quello che non sono riuscite a fare. Residenti e commercianti si definiscono esausti. Oramai in queste vie è diventato impossibile vivere e lavorare perché ogni giorno, a ogni ora bisogna fare i conti con i criminali e con le loro abitudini incivili (oltre che con le nefandezze che compiono). Per sdrammatizzare la situazione, qualche burlone sta tappezzando la zona con simpatiche “pasquinate” che sono espressione di malcontento, delusione, insofferenza, del desiderio di essere ascoltati.

Chissà se i diretti interessati (quella pletora di spiantati che delinquono e degradano il quartiere) sono in grado di capire il messaggio? Forse loro no. Ma chi deve garantire ordine e sicurezza, le autorità per intenderci, non hanno bisogno di un interprete. Gli autori la chiamano “degrad-art”. C’è da dire che alcuni cartelli sono molto espliciti, perché non riportano scritte, giocano esclusivamente sull’immagine come il divieto di orinare dove capita, contro i muri o i cassonetti dell’immondizia: l’omino che è impegnato in una minzione non solo è sbarrato, sotto si vedono un paio di forbici che stanno per tagliare due globi di forma ovoidale. Il significato è di immediata comprensione.

Dove c’è il mercatino abusivo in largo Giulio Cesare, sopra i chiusini del gas, e nel giardinetto attiguo, invece, spicca un segnale molto ironico. Lì l’accesso è vietato a residenti e commercianti, trattandosi di una zona riservata a spacciatori e criminali. È una triste verità, perché alcune aree, particolarmente mal frequentate e pertanto pericolose, sono naturalmente interdette alle persone perbene che non cercano guai.

Spacciano, bevono birra, vivono per strada questi barbari e quindi vie e giardini si trasformano inevitabilmente in toilette en plein air. I nostri artisti del degrado non amano i francesismi. Pane al pane, vino al vino, se ci si rivolge a chi non conosce l’alfabeto della buona educazione e del rispetto delle regole di convivenza civile. Pertanto non poteva mancare il cartello che segnala il pericolo di caduta, quello che si vede nei bagni quando il pavimento è stato appena lavato, qui il rischio che si corre è di finire a gambe all’aria sulle “pozze di piscio”.

Esatto... è cosi