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L'AREA COMMERCIALE DI VIA TARTINI TRA DEGRADO E ABBANDONO

Il centro commerciale di via Tartini 40 può ben dirsi un fallimento. I negozi sono perlopiù chiusi. Nello spazio pubblico le panchine risultano malridotte, l’erba avrebbe bisogno di una bella sistemata, la cupola necessita di un restyling perché è coperta di scritte e il pavimento in legno si presenta in pessime condizioni, un pericolo per i bambini che in questo ampio spazio potrebbero divertirsi con i loro giochi. Ha vinto il degrado anche perché di notte l’area è molto mal frequentata: i locali commerciali sfitti, come raccontano i residenti, sono, infatti, diventati il rifugio di alcuni disperati che, per la verità, si vedono entrare e uscire in particolare dalla panetteria anche in pieno giorno.


A prendersi a cuore la situazione il vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Domenico Garcea che con un’interpellanza ha chiesto al sindaco e all’assessore competente di intervenire per rilanciare l’area. Con una mozione approvata il 18 dicembre scorso, presentata dallo stesso consigliere, l’Amministrazione si era presa l’impegno di stanziare risorse per dar vita a un progetto di riqualificazione commerciale dell’area. “Poi però il documento è rimasto inapplicato – spiega Garcea -. Si era previsto di sostenere interventi di maggiore e migliore manutenzione degli spazi pubblici, la ‘Pinnacola’ doveva diventare un luogo destinato a iniziative di carattere culturale, musicale e ricreativo. Niente di tutto questo. Ad oggi le barriere architettoniche non sono state rimosse, le aree gioco per bambini e gli spazi di inclusività sociale per i residenti restano una promessa ”.


Rispondendo la vicesindaca Michela Favaro ha ribadito che il centro commerciale non appartiene alla Città. “È a tutti gli effetti di proprietà superficiaria di privati, a cui conseguentemente fanno capo tutti gli obblighi manutentivi – afferma Favaro -. Ne consegue che eventuali problematiche legate al degrado e alla sicurezza del compendio sono di pertinenza della proprietà”.


Dal canto suo il consigliere insiste sul fatto che “è venuta a mancare la finalità della convenzione originaria ovvero quella di garantire l'operatività di uno spazio commerciale a servizio delle numerose famiglie torinesi residenti in quel quartiere”. Avendo il diritto di superficie durata novantanovennale, in base a un atto notarile del 1981, conclude Garcea: “Non possiamo andare avanti ancora per cinquant’anni con questa situazione di degrado”.


In riferimento alla mozione, approvata a dicembre, Favaro ha garantito che è in corso un confronto tra i servizi competenti. “Si sta cercando di definire una possibile progettualità integrata idonea a contribuire al miglioramento dello spazio sia sotto il profilo del decoro che della qualità dell’ambiente e della percezione della sicurezza – sottolinea la vicesindaca -. Si stanno anche valutando eventuali utilizzi del manufatto per attività ludiche e culturali”.



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