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LA NUOVA VITA DELLA EX BARCA OCCUPATA

Immagine del redattore: facciamobarrierafacciamobarriera

C’è ancora tanto lavoro da fare prima che la struttura di via Avondo, sgomberata a fine luglio dopo essere stata per anni la “casa” del centro sociale la Barca occupata, possa essere restituita alla collettività. Per rimettere tutto in ordine è da mesi che i volontari sono all’opera, anche di domenica, con la speranza di finire in fretta per dare il via alle attività. Hanno già portato in discarica la maggior parte dei rifiuti, talora molto ingombranti, accumulati dentro e fuori lo stabile. Il giardinetto sta già prendendo forma.


Il progetto di recupero partirà proprio da qui, dagli orti. Ce lo spiega Pietro Zafarana, presidente di Fuori Servizio Aps, una delle associazioni (la principale è l’Aye, Alternative young entertainment) a cui la Circoscrizione 6 e il Comune hanno affidato la gestione dell’immobile. “Si tratta di un progetto, tra i primi in programma, rivolto agli over65 – racconta Pietro ai nostri microfoni –. L’orto rappresenterà un momento di aggregazione, di condivisione di esperienze tra generazioni a confronto. Il nonno potrà, per esempio, spiegare come si mettono a dimora le piantine di pomodoro e quali sono i trucchi per farle crescere bene”.

L’intenzione è quella di programmare più attività nell’arco della giornata, tenendo conto delle diverse fasce d’età. Il mattino sarà dedicato ai meno giovani, il pomeriggio al doposcuola, ma si organizzeranno anche esposizioni artistiche, presentazioni di libri con aperitivo, incontri di lettura. “Puntiamo soprattutto sulle iniziative culturali, artistiche, con valenza sociale – aggiunge Pietro -. Già ci siamo attivati per accogliere l’Estate ragazzi. Inoltre, la sera proporremo i concerti. La nostra associazione fa principalmente musica e quindi una delle prime cose che abbiamo sistemato è proprio il palco. Poi dovremo decidere quali murales cancellare e magari potremo pensare di sostituirli con altri”.

Domandiamo a Pietro se il polo associativo ha già a disposizione un budget. “La forza maggiore che abbiamo adesso è quella dei volontari – ci risponde -. Il budget sarà stabilito in base ai bandi che stiamo ancora aspettando.   Come associazione lavoriamo su una decina di bandi all'anno”. Dal presidente di Fuori Servizio vogliamo ancora sapere come si chiamerà questo spazio rinnovato. “Personalmente mi piacerebbe mantenere il legame con la zona, cioè la Barca, ma al tempo stesso dobbiamo distinguerci da quello che lo stabile rappresentava ai tempi dell’occupazione. Quindi ci chiameremo Bark, con la k, come il verso del cane in inglese, perché ogni tanto ci piace anche abbaiare” conclude Zafarana.


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