“È dovere della Città partire con la Linea 2 e non perdere più tempo perché questa città, per scelte scellerate, di tempo ne ha già perso troppo. Se il punto è non fare o fare, questa è una amministrazione che la Metro 2 la vuole fare e di lezioni da chi ha perso anni non ne prendo". Così il sindaco Stefano Lo Russo risponde alle accuse arrivate dal M5s in Sala rossa per quanto riguarda la rimodulazione del primo lotto della Metro 2. Ad annunciare la revisione del progetto e i tagli dovuti al caro materiali era stato la scorsa settimana il commissario Bernardino Chiaia.
"Il ricalcolo ha portato il progetto a un valore di 2 miliardi e 490 milioni, oltre 600 milioni in più di quanto previsto inizialmente – continua il sindaco -. A fronte di questo si è resa necessaria una revisione del progetto, anche perché senza copertura economica viene a mancare un progetto esecutivo che possa quindi essere appaltato".
Poi Lo Russo torna su uno dei temi che più hanno scatenato polemiche in questi giorni ovvero l’accorpamento di due stazioni in Barriera di Milano. È sua intenzione, come spiega, avanzare proposte per "mitigare questa difficoltà. Ad esempio – ipotizza il sindaco - per migliorare la fruibilità della stazione 'Corelli-Tabacchi' si potrebbe rivedere il posizionamento degli accessi della stazione in modo che possano servire al meglio, magari con tapis roulant e sottopassi pedonali, i punti nevralgici della zona". In altri termini l'idea sarebbe quella di realizzare tre accessi anche distanti collegati in maniera intuitiva e sicura, “soluzione utilizzata in molte altre realtà” conclude, ribadendo che "la priorità è fare la metro perché è anche più facile ottenere finanziamenti a lavori partiti".
Molte le prese di posizione dei consiglieri comunali durante la discussione. Il vicepresidente vicario Domenico Garcea (Fi) non è disposto ad arrendersi: "l'obiettivo comune deve essere chiaro, la fermata Corelli ci dovrà essere e siamo pronti a organizzare una manifestazione a Palazzo Civico con i residenti di Barriera Milano". Polemico anche l’intervento della capogruppo Pd Nadia Conticelli: "Andiamo con i cittadini a Roma a chiedere al Governo di non vanificare uno stanziamento importante e di trovare i fondi necessari per tutta la tratta che deve arrivare fino al Politecnico". Della stessa opinione la capogruppo di Sinistra Ecologista Alice Ravinale secondo la quale il problema dipende dal ministero “che decide di non finanziare opere importanti per la mobilità, perché i soldi ci sono ma la scelta politica è di investirli su altro, tipo ponte sullo Stretto o Tav".
Per il consigliere di Torino Bellissima Pierlucio Firrao "il taglio della fermata in Barriera è un danno pesante per la comunità". Anche il capogruppo M5s Andrea Russi è convinto che il nuovo progetto "danneggia una zona che ha bisogno di essere riqualificata. Il sindaco chieda con forza al Governo i fondi necessari. Dimostri di contare qualcosa". Dal canto suo il consigliere FdI Enzo Liardo sollecita il sindaco a "un impegno e a non rassegnarsi per non finire come con piazza Baldissera, perché per fare opere che non abbiano ricadute positive, tanto vale non farle".
Facendo riferimento al duro scambio di accuse tra Lo Russo e il M5s sul tema della responsabilità del ritardo, dai consiglieri Giuseppe Catizone (Lega) e Pino Iannò (Torino Libero Pensiero) arriva invece l'invito a "non cercare colpevoli ma a trovare soluzioni" e a "sederci intorno a un tavolo per affrontare unitariamente questa criticità".
"Siamo passati da un'amministrazione del No a una del fare – conclude poi il capogruppo dei Moderati Simone Fissolo -. Quindi sostegno alla proposta alternativa del sindaco per la nuova fermata 'Corelli-Tabacchi'. E il Consiglio approvi all'unanimità un atto che chieda al Governo le risorse necessarie per proseguire la tratta".
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