top of page

PRESTO NUOVE AREE PER I RANDAGI DELL'ARRIVORE

  • Immagine del redattore: facciamobarriera
    facciamobarriera
  • 10 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

Sono 12 i cani randagi ancora liberi all’Arrivore, in attesa che riprendano le operazioni di cattura. Lo stop è motivato dalla necessità di creare una nuova area in via Germagnano in grado di accoglierli. È quanto emerso nel corso della Sesta Commissione, presieduta dalla coordinatrice all’Ambiente della Circoscrizione 6 Giulia Zaccaro, a cui hanno preso parte l’assessore comunale al Verde Francesco Tresso ed Elena Guttaiano dell’Ufficio Tutela animali.



Esprimono perplessità alcuni cittadini presenti nella sala di via San Benigno. Qualcuno chiede quando si concluderà l’intervento di cattura, altri vogliono sapere come stanno i cani già portati al canile. È ovvio che convivere con questi animali non è possibile, perché sono selvatici e quindi pericolosi, ma i residenti sono tutti convinti che il bene di questi randagi coincide con il bene dei cittadini.


Bisogna però definire le tempistiche – afferma Marco Milazzo del gruppo spontaneo E4 Rebaudengo -. Il parco così non è fruibile. Le associazioni sportive si rifiutano di fare attività all’interno e noi non possiamo organizzare i gruppi di cammino finché ci sono i cani randagi”. Lasciata in queste condizioni l’area verde rischia di diventare terra di nessuno frequentata soltanto da sbandati.


Risponde Tresso, sottolineando la complessità delle operazioni di cattura a cui si aggiunge il problema di offrire ai cani una sistemazione alternativa adeguata. “Ci sono stati ritardi per quanto riguarda l’allestimento di ulteriori aree in via Germagnano, che comunque ancora non saranno bastanti – spiega. – Ritardi dovuti al maltempo di questi giorni, ma anche a furti e danneggiamenti subiti di recente. I tempi per chiudere sono piuttosto serrati. A giugno o luglio ripartiranno le catture. Ma non siamo in grado di affermare che per agosto il processo sarà concluso”.


La cattura avviene in uno spazio in cui i cani vengono nutriti da tempo. Quando il sedativo contenuto nel cibo fa il suo effetto la gabbia si chiude e così l’animale può essere portato nel canile di via Germagnano. Qui ci sono le aree attrezzate in cui i randagi vengono liberati. “Si tratta di migliaia e migliaia di metri quadri, recintati in cui il cane vive in regime di semilibertà, in un'area molto ampia per le sue esigenze – spiega Tresso -. Viene alimentato e controllato. Il progetto è davvero innovativo. Infatti, altre città, tra cui Roma, si sono dimostrate interessate”.


Se questi cani fossero stati messi nei box standard del canile avrebbero sofferto, perciò si è scelto di attivare un nuovo progetto piuttosto creativo che sta dando buoni risultati - commenta Zaccaro -. In via Germagnano è stata creata apposta per loro un’area che io ho definito <canile open space>. Al Comune va riconosciuta la volontà di risolvere una criticità lasciata com'era per due decenni”.


Ottimi i risultati della sperimentazione condotta all’Arrivore a partire dal 2023. I cani catturati sono stati 10 adulti e 46 cuccioli in quell’anno, 8 adulti e 50 cuccioli nel 2024 e ancora 18 cuccioli dal gennaio scorso.

Comments

Rated 0 out of 5 stars.
No ratings yet

Add a rating
bottom of page