RASA AL SUOLO LA BARACCOPOLI DI LUNGO STURA LAZIO
- facciamobarriera

- 16 ott
- Tempo di lettura: 2 min
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Il braccio meccanico non ha pietà di nulla. Tutto quello che gli capita a tiro lo afferra con la tenaglia per abbatterlo. Nella mattinata di oggi (giovedì 16 ottobre) le ruspe hanno raso al suolo la Baraccopoli di Lungo Stura Lazio. Finalmente l’annoso problema degli insediamenti abusivi sulle rive del fiume è stato risolto, una volta per tutte, in maniera quanto mai muscolare. E così Iveco è potuta rientrare in possesso dei suoi terreni, un grandissimo appezzamento colonizzato dai rom che qui si erano costruiti le loro “case”.
All’intervento hanno preso parte la Polizia di Stato, la Polizia Locale, il Reparto prevenzione crimine, il Reparto mobile, l’Unità cinofila, la Guardia di Finanza, personale del Comune, personale Iveco specializzato e maestranze varie. Giù tutto nell’arco di qualche ora. I lavori sono iniziati alle 8 del mattino e termineranno nei prossimi giorni perché ci sono circa una ventina di camion di macerie da portare via.
Questa di oggi è l’ultima puntata di una vicenda iniziata nel 2019 con un esposto presentato da Iveco alla Procura. I rom non solo avevano occupato i territori di proprietà dell’azienda, non bastasse bruciavano continuamente pneumatici, causando esalazioni tossiche.
Da una prima mappatura dell’area nel 2020 emerge che tanti di quei terreni (di Iveco alcuni, altri comunali oppure demaniali), sono diventati di proprietà di chi li aveva inizialmente occupati, per usucapione con una sentenza del Tribunale. Nel 2023 viene fatto un nuovo censimento che permette di individuare e poi denunciare i rom insediati lì abusivamente. Ma Iveco dovrà aspettare ancora due anni per riavere i suoi terreni su cui nel frattempo gli abusivi hanno costruito la baraccopoli. Oggi è stata scritta la parola fine.














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