Giacomo è uno studente universitario di Imola che sta partecipando al Campo giovani del Sermig. Insieme a tanti altri ragazzi come lui, è arrivato alle 9,30 di venerdì 26 luglio davanti alla parrocchia della Pace per prendere parte all’iniziativa “Io sono Barriera”. Ci mostra la cartina e ci spiega che si sono suddivisi in 25 gruppi a ognuno dei quali tocca la pulizia di uno spicchio del quartiere. Così spicchio dopo spicchio alla fine della mattinata quell’area sarà in perfetto ordine.
Sono una marea i giovani (almeno 400) raccolti in corso Palermo lungo il muro dell’oratorio. Si distinguono grazie alle magliette gialle che indossano. Gliele ha fornite Amiat Gruppo Iren, che ha messo a disposizione anche scope, palette e sacchi. Scattare la foto di gruppo è una bella impresa. Bisogna far fermare il 4 per riuscire a bloccare l’istante, destinato a entrare a far parte dell’album dei ricordi di Barriera.
Al centro dell’immagine spiccano il fondatore del Sermig Ernesto Olivero, i sacerdoti della parrocchia Maria Regina della Pace, il prefetto di Torino Donato Cafagna, la presidente Amiat Gruppo Iren Paola Bragantini, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il presidente della Circoscrizione 6 Valerio Lomanto. Li accomuna il forte impegno per far tornare nuova luce nel quartiere. Un quartiere difficile, che essendo finito da tempo nella morsa del degrado, ora ha bisogno di un riscatto anche sociale. Perché l’Esercito fa la sua parte, ma da solo non basta, come non si stancano di ripetere i sacerdoti.
Don Marco cita una frase di Ernesto Olivero per spiegare meglio, come se ce ne fosse bisogno, la portata dell’iniziativa: “Basta un pugno di giovani per cambiare un quartiere intero”. Non c’è da parte degli organizzatori "la pretesa di risolvere i problemi spazzando i marciapiedi - ci tiene a sottolineare don Andrea -. E’ un segno per dire agli abitanti ‘Vi vogliamo bene’. Perché possano davvero rendersi conto che noi siamo qui per dare una mano al quartiere”. Ernesto Olivero non vuole aggiungere altro e si limita a ringraziare tutti convintamente.
Per le principali istituzioni cittadine questo in corso Palermo è ormai diventato un appuntamento “quasi fisso”, come sottolinea il prefetto Donato Cafagna. “Questa è un’iniziativa di pulizia, ma soprattutto di animazione del quartiere, utile per recuperare relazioni umane – aggiunge -. Occorre ritrovare le energie positive che esistono, lavorando sulle tante fragilità come le tossicodipendenze, l’abuso di alcol ovvero su quei fenomeni che incidono sulla sicurezza e la vivibilità del quartiere”.
Il sindaco definisce “speciale” questa giornata organizzata dal Sermig. “Barriera è un quartiere a cui teniamo moltissimo – afferma Lo Russo -. Sono iniziative come quella di oggi che danno il seme della speranza. Il territorio è pieno di vitalità, pieno di cose positive oltre che di cose che devono essere affrontate e sono certamente questi gli obiettivi che ci siamo dati e che stiamo portando avanti”.
Il sogno del presidente della Circoscrizione 6, che ha dato il patrocinio all’iniziativa, è quello di “far tornare Barriera com’era tempo addietro”. “Il Sermig e la cittadinanza oggi hanno messo il proprio mattoncino, però c’è bisogno che tutte le istituzioni facciano la loro parte per portare più luce sul quartiere” dice.
“E’ bellissimo vedere quanti ragazzi la parrocchia sia riuscita a coinvolgere per un progetto di cura del quartiere – dichiara la presidente Amiat Gruppo Iren Bragantini -. Questi semi creeranno molti frutti, siamo ottimisti. Per cambiare un quartiere come Barriera servono tante cose ma anche i comportamenti dei cittadini possono contare, quindi è importante, ad esempio, fare bene la raccolta differenziata e non abbandonare i rifiuti ingombranti vicino ai bidoni”.
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