IL MISTERO DEL COPRIBARA TRA I RIFIUTI
- Paola Gatti
- 18 ore fa
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Di tutto hanno già visto i residenti di Barriera vicino ai cassonetti dell’immondizia: resti di mobili, materassi, water, sanitari, i rifiuti più assurdi di ogni genere. Ma il coperchio di una cassa da morto è un’assoluta novità, anche piuttosto lugubre, quasi di cattivo auspicio. Ha fatto la sua comparsa, a quanto pare, martedì 8 luglio, in via Sempione. A pubblicare la foto sui social Antonello, un cittadino che segnala alquanto incredulo la scoperta poco felice.

Tanti pensano che si tratti di uno scherzo, di un fotomontaggio, di una bufala. Chi abita in zona conferma di avere visto quel coperchio accanto a un’isola ecologica e aggiunge foto che ne testimoniano la presenza. Una scattata con il buio, intorno alle 23, molto inquietante.
In realtà il macabro oggetto non è stato abbandonato, come capita quasi sempre in Barriera. Un cittadino civile ha richiesto l’intervento di Amiat. Sul copribara ha, infatti, lasciato un foglio con su indicato il codice che l’Azienda multiservizi gli ha assegnato per il ritiro.

Fioccano i commenti. Alcuni indignati (“Siamo all’inverosimile”, “Sono arrivati alla follia”, “E’ assurdo, ma reale”), altri ironici. Michele scrive che è del signor Lazzaro che non ne aveva più bisogno. Ivan è senza parole: “Ma cosa vuol dire? Che è resuscitato?”. Massimiliano si domanda se “pure il defunto si sono fottuti”, con un evidente riferimento al fatto che in Barriera i disperati si portano via tutto. Non questo coperchio però che, come fa notare qualche utente di Facebook, ha un costo piuttosto elevato ed è pertanto strano che qualcuno ancora non se ne sia impossessato.
Di sicuro, non si tratta di un caso di resurrezione, dal momento che nessuno, salvo Gesù Cristo, è mai tornato indietro. Resta però da capire da dove arrivi quel copribara, non abbinato a una cassa. A chi possa essere appartenuto, difficilmente a una persona finita sottoterra e che uso ne abbia fatto il proprietario (vivente) prima di liberarsene. Si fa fatica a immaginare che qualcuno abbia acquistato un cofano funebre per lasciarlo magari qualche anno in soffitta e poi buttarlo nell'immondizia.
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