IL RILANCIO DI ALCUNI CHIOSCHI DISMESSI
- facciamobarriera
- 19 lug
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Trentuno chioschi abbandonati su tutto il territorio cittadino torneranno a nuova vita per decisione del Comune di Torino che ha pubblicato una manifestazione d’interesse in scadenza il 30 settembre. Successivamente, entro fine anno, saranno bandite le gare per le concessioni. Si tratta di chioschi bar ed edicola perlopiù, a cui se ne aggiungono uno di fiori e un altro di libri, i quali, una volta riavviati, con un cambio di destinazione d'uso potranno diventare luoghi di incontro, cultura, socialità, impresa. Tra questi uno si trova nella Circoscrizione 6, a Falchera in via dei Platani 0. Un tempo era un’edicola. Ora è chiuso e in disuso.

“Chi si aggiudicherà la gara otterrà il diritto di superficie temporaneo dell'area, e potrà utilizzare il chiosco con l’impegno di curarne manutenzione e funzionamento. I debiti pregressi resteranno ai precedenti gestori, mentre i chioschi non recuperabili saranno demoliti secondo un piano sostenibile – spiega il sindaco Stefano Lo Russo -. Il nostro modo di prenderci cura della città passa anche dalla rinascita degli spazi, attraverso nuovi utilizzi e progettualità innovative”.
Censirli tutti non è stato facile. E’ servito l’aiuto dei vigili, si è pure dovuti ricorrere a Google Maps per individuarne alcuni e poi è stato necessario coinvolgere anche altri settori, oltre al Commercio. Alla fine gli Uffici ne hanno trovati 334 su tutto il territorio cittadino (66 edicole e 87 per la somministrazione). Di attivi al momento ce ne sono 206. Il Comune ha focalizzato l’attenzione su quelli con debiti molto pesanti, in quei casi in cui per anni non è stato pagato il suolo pubblico. I trentuno in questione rappresentano il punto di partenza di un’operazione che sarà estesa ad altri chioschi, strada facendo.
“E’ stato fatto un grosso sforzo. Siamo partiti già due anni fa con il censimento – ci spiega l’assessore comunale al Commercio Paolo Chiavarino -. Questo ci ha consentito di individuare le situazioni diventate insostenibili per motivi debitori e di mora. Abbiamo effettuato prima la revoca della licenza commerciale e poi della concessione suolo pubblico, di concerto con la collega Nardelli (assessore ai Tributi, ndr). Così facendo è stata avviata un’iniziativa che ci consentirà di rimettere sul territorio parecchi manufatti i quali erano diventati simboli del degrado, luoghi di spaccio, ritrovi di malavitosi, rifugi per senzatetto”.
Grazie al lavoro in sinergia dei due assessorati, questi trentuno chioschi dismessi potranno così tornare in attività ed essere rilanciati, offrendo un servizio alla città o sul piano commerciale oppure dal punto di vista sociale. Per questo l’assessore Chiavarino esprime grande soddisfazione.
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