C’è tanta rabbia, mista a preoccupazione, tra i cittadini raccolti nella sala consiliare di via San Benigno, giovedì 16 gennaio, dove si riunisce la IV Commissione (Sanità, Servizi sociali, Integrazione). Il tema “Nuovi insediamenti rom in Circoscrizione 6” è molto sentito, qui al Regio Parco, un quartiere quasi conquistato “manu militari” dai rom. Le vie Rossetti, Salgari, Cravero, Bologna, Cimarosa, Monteverdi, Leon Battista Alberti, piazza Sofia: l’elenco delle zone dove questi signori la fanno da padroni è lunghissimo. In alcuni casi hanno occupato abusivamente alloggi Atc, in altri casi vivono in micro insediamenti per strada, a bordo dei loro caravan.

“Torino Nord è diventata un grande campo rom a cielo aperto” afferma il presidente della Circoscrizione 6 Valerio Lomanto che introduce i lavori, con la certezza che questo non sarà l’ultimo incontro dedicato all’argomento così come d’altra parte non è nemmeno il primo. Difficile il compito della coordinatrice Monica Brega (FdI) di moderare il dibattito perché in più di un momento gli animi si scaldano. I residenti sono allo stremo. La convivenza con i rom è impossibile.
La parola che non piace ai cittadini è “fragilità” se applicata a queste persone arroganti, prepotenti, senza scrupoli, incapaci di vivere nel consorzio civile, rispettando le regole della convivenza. Lo ribadisce la capogruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione Verangela Marino: “Fragili sono i cittadini continuamente costretti a subire semmai, quei cittadini che vivono un inferno quotidiano”. La sala si scalda e applaude l’intervento.
L’assessore comunale alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli è così costretto a tornare sul tema e a spiegare che la “fragilità” è da riferire soltanto ai minori e a i disabili delle famiglie rom, che devono essere tutelati come prevede la legge. “Quelle persone lì, e non gli adulti soli, sono da considerare fragili e quindi è obbligatorio per gli enti che organizzano lo sgombero o l’allontanamento di trovare per questi una collocazione temporanea che in alcuni casi non viene accettata” chiarisce Rosatelli che poi sottolinea a più riprese l’impegno della città per ripristinare le situazioni di civile convivenza, grazie all’intervento della Polizia locale. Inoltre insiste sull'ottimo lavoro fatto dall'ex Nucleo Nomadi (della Municipale) in sinergia con le forze dell'ordine e Atc quando sia necessario intervenire laddove ci sono situazioni di abusivismo abitativo o in presenza di micro insediamenti.
Dal canto suo l’assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone spiega quali sono gli strumenti messi in campo dalla Regione, ponendo l’accento in particolare sulla legge (da lui voluta nel 2020) che prevede per camper e roulotte parcheggiati fuori dalle aree consentite il divieto di stazionare oltre le 48 ore, pena il sequestro. “È stata utilizzata alle poste di via Monteverdi, al sottopasso di Falchera, a Villaretto e anche in altre zone della città fuori dalla Circoscrizione 6. Se venisse applicata in maniera costante si raggiungerebbe la totale deterrenza perché impedirebbe lo spostamento e il reinsediamento itinerante” afferma.
Altro tema affrontato la non sempre tempestiva assegnazione da parte di Atc degli appartamenti tornati nella sua disponibilità. Marrone insiste che restano un serbatoio di potenziali occupazioni. “A rallentare Atc sono i costi della manutenzione. Per questo credo nello strumento legislativo dell’autorecupero. In altri termini, quando gli interventi necessari non superano le poche migliaia di euro, si lasci all’assegnatario l’incarico di provvedere per poi scalargli il costo dal canone. Questo permette di raggiungere il doppio obiettivo di ridurre gli alloggi occupabili e anche di sfoltire le liste d’attesa”.
Non fa troppi giri di parole il vicepresidente della Circoscrizione Luciano Speranza (Forza Italia) che porta l’attenzione sul problema (più recente) della presenza massiccia di rom al villaggio Snia di corso Vercelli. “Sono in cerca di appartamenti da occupare. La gente ha paura a uscire perché teme di trovarseli in casa al rientro” dice per poi concludere: “L’amministrazione ha perso il contatto con la realtà e questo accade da più di quarant’anni”. Scattano gli applausi dei cittadini.
Rinuncia a intervenire, perché il tempo stringe, la coordinatrice all’Ambiente Giulia Zaccaro che ogni giorno deve fare i conti con i quintali di monnezza che i rom abbandonano per strada. Ma consegna la sua opinione ai nostri microfoni: “. È una vergogna tollerare il loro modo di gestire i propri rifiuti, il loro modo di vivere a scapito della collettività. La città deve intervenire con forza, non continuare a subire sulle spalle e sui soldi dei cittadini torinesi”.
La conclusione del dibattito viene affidata all’assessore Marrone che lancia un messaggio di speranza, di fiducia. “Negli ultimi mesi gli sgomberi sono aumentati tanto – dice -. Gli interventi nelle case popolari sono quasi triplicati, diventando sistemici mentre prima erano più episodici, meno strategici. Molto positivo è stato quello in via Cimarosa”. E poi aggiunge: “Nelle sedute di tavolo prefettizio si fa un ragionamento sulla base delle priorità legate soprattutto all’allarme di sicurezza che queste occupazioni portano. In prefettura c’è un elenco che parte da dove c’è maggiore rischio, maggiore violenza. A volte gli interventi richiedono mesi o anche più di un anno di preparazione, non sono rapidi ma risolutivi, perché ben preparati sotto tutti i punti di vista. Questi sgomberi continueranno, andranno avanti, si intensificheranno ma soprattutto punteranno a quello che chiedete voi ovvero il ripristino totale della legalità”.
La seduta viene rimandata alla prossima volta, in data da stabilire. Si farà il punto sui risultati raggiunti.
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