Il Prefetto di Torino, Donato Cafagna, ha deciso una integrazione al provvedimento adottato il 23 gennaio scorso. Un provvedimento noto come “patto per la sicurezza”, varato in accordo con la Città di Torino. In quella occasione erano state istituite quattro zone rosse, “a vigilanza rafforzata”. Una di queste quattro è in Barriera: l’area circoscritta da corso Giulio Cesare, largo Giulio Cesare, via Malone, corso Palermo, via Montanaro, fino all’incrocio con via Spontiìni e largo Palermo.
Ora il rappresentante del Governo aggiunge altre tre aree considerate “critiche” alle prime quattro, portando il totale delle “red zone” a sette. Una delle nuove tre zone che si aggiungono alla mappa del disagio è a sua volta in Barriera: l’area tra via Mercadante, via Pergolesi, via Monterosa, via Gottardo (inclusa piazza del Donatore del Sangue).
Insomma, Barriera è un quartiere “vigilato speciale”. Nelle due zone rosse di Barriera (la 'vecchia' e la 'nuova') sono intensificati i controlli da parte delle forze dell’ordine le quali possono allontanare per 48 ore chiunque sia responsabile di comportamenti molesti o minacciosi e sia stato segnalato per reati di spaccio oppure contro la persona o il patrimonio.
L’iniziativa delle zone rosse è sperimentale e serve come piattaforma per mettere a punto dispositivi sempre più puntuali ed efficaci. Quindi al momento, non si possono attendere risultati particolarmente eclatanti. Comunque, nelle prime settimane da quando il provvedimento è diventato operativo, hanno ricevuto l’ordine di allontanamento 129 persone (in totale nelle quattro zone rosse già esistenti).
C’è anche un impegno maggiore nei riguardi dei minimarket: incrementata la vigilanza nella fascia oraria dalle 19 alle 6 nell’ambito dei 50 metri intorno a questi esercizi commerciali. Anche in questo caso l’obbiettivo è di combattere la microcriminalità, l’abuso di sostanze alcoliche somministrate ai minori, lo spaccio e il vandalismo.
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