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NUOVI FURTI DI RAME AL VILLAGGIO SNIA

  • Immagine del redattore: facciamobarriera
    facciamobarriera
  • 23 set
  • Tempo di lettura: 2 min

I ladri la notte scorsa si sono portati via anche i faldali in rame del lavatoio al Villaggio Snia. Si tratta dell’ennesimo furto, di rame ma non solo. Dai pluviali dei palazzi alle parti in muratura fino alle lampadine dei lampioni i predoni fanno man bassa di tutto ciò che poi si può rivendere per trarne profitto. Non bastasse c’è anche chi ha scambiato l’area per una discarica a cielo aperto e di notte, approfittando del buio, abbandona immondizia di ogni genere e resti di lavori edili.       


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“Anni di incuria e inoltre l’assegnazione di case popolari senza controllare le persone che effettivamente ci vivono dentro sono la causa di questo continuo deturpamento delle strutture e delle parti storiche - protesta il vicepresidente della Circoscrizione 6 Luciano Speranza (Forza Italia) -. Ormai il villaggio storico della Snia è diventato terra di nessuno e i cittadini sono esasperati”.



Qui a tutte le ore si aggirano baby gang e rom che spadroneggiano e lasciano rifiuti ovunque. E poi urinano sulle scale e negli androni dove da tempo si sono accumulati i rimasugli dei furti di rame. Uno scempio senza fine che grida vendetta.


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Anni di incuria e scelte scadenti – rincara la dose Speranza – che stanno sotto gli occhi di tutti. In ogni parte delle palazzine del villaggio ci sono portoni mai aggiustati, persiane che cadono a pezzi e intonaco malsano e a ciò si aggiunge la mancanza di manutenzione del verde. Una settimana fa finalmente sono riuscito a far tagliare l’erba alta con una telefonata agli uffici, ma non può funzionare così”.



Speranza invoca un programma di interventi serio in grado di garantire più manutenzione, maggiori controlli e migliorie dell'illuminazione. “Ci vogliono controlli a tappeto che prevedano censimenti per capire chi abita di fatto nelle case e come vengono gestiti alloggi e cantine, sempre più covo di sbandati e di senzatetto – conclude -. A pagare il prezzo di così tanta incuria sono i cittadini onesti residenti in questo villaggio storico dell’estrema periferia di Torino, che l’amministrazione di sinistra ha distrattamente abbandonato da anni”.


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