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STAZIONE DORA VERSO NUOVA VITA

Aggiornamento: 17 nov

Fra pochi giorni, il 28 novembre 2024, l’ex scalo ferroviario a ridosso di piazza Baldissera sarà consegnato dal Demanio alla Regione Piemonte. In vista di questo passaggio di consegne, in settimana l’Assessore al Patrimonio della Regione, Gian Luca Vignale, ha effettuato un sopralluogo.



La stazione Dora è in disuso da diversi anni. Dalla fine degli anni Ottanta in poi è stata capolinea della ferrovia Torino-Ceres, da cui partiva il collegamento per Venaria Reale, La Mandria, l'aeroporto di Caselle e le Valli di Lanzo. Ora non è in pessime condizioni grazie anche ad alcune associazioni del territorio che hanno evitato la rovina delle infrastrutture.


La stessa cosa accade per l’ex stazione Madonna di Campagna, nella periferia nord-ovest di Torino, all’interno della quale ci sono associazioni in grado di garantire un presidio essenziale di presenza e di pulizia. Anche lo scalo di Madonna di Campagna sta per tornare nelle disponibilità della Regione.  



Per l’operazione di riqualificazione della ex stazione Dora si prospettano tre fasi. La prima fase consiste nella immediata messa in sicurezza della struttura, affinché non ci siano pericoli di alcun tipo per le persone (per esempio, occorre recintare l’area dei binari ferroviari).


La seconda fase riguarda, a breve, un utilizzo temporaneo poco impegnativo (per esempio, l’area potrebbe ospitare una sorta di piccolo mercatino di Natale già durante le imminenti festività, ma i tempi sono effettivamente assai stretti).


La terza fase è quella davvero interessante perché di più ampio respiro, ma deve ancora essere sostanziata da un vero e proprio progetto di rilancio della struttura. L’orientamento, comunque, è verso attività utili alla collettività nell’ottica dell’intero quadro di rinascita di Torino nord.


La sistemazione dei due spazi delle ex stazioni Dora e Madonna di Campagna può certamente contribuire alla ripresa della zona settentrionale di Torino, finalmente tornata all’attenzione delle istituzioni regionali e cittadine, dopo anni di marginalità.  

 

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