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VIA MONCRIVELLO, PRESTO LA NUOVA CHIESA ORTODOSSA

  • Immagine del redattore: facciamobarriera
    facciamobarriera
  • 13 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min

L’attesa è stata lunga. Ma ora, dopo poco meno di dieci anni, una cosa è certa: la comunità dei rumeni e dei moldavi (della Moldavia e dell’Ucraina) avrà la sua chiesa ortodossa in via Moncrivello 12, dove c’è la Cappella di San Giuseppe che, essendo in disuso dal 2016, si trova in pessime condizioni e pertanto necessita di un intervento di riqualificazione radicale.  


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Nei giorni scorsi c’è stata la cerimonia di consegna simbolica delle chiavi a padre Nicolae Telpiz, il parroco della comunità e al decano Marius Floricu, che presiede il Decanato ortodosso rumeno Piemonte 1. Erano presenti anche padre Ioan Diaconu e la viceconsole di Romania Gabriela Iulia Panta.


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Padre Telpiz è molto contento perché finalmente potranno essere avviati i lavori di recupero. Non è un regalo che ci viene fatto - ci racconta -. Pagheremo un canone mensile più le spese vive, ma dovremo anche provvedere alla riqualificazione. Il progetto, che risale alla primavera del 2022, aveva un valore di 332mila euro. Da allora i costi sono lievitati”.


La cappella, che un tempo era una chiesa cattolica, appartiene al Comune, ma è a gestione circoscrizionale. "Questa è una zona a cui abbiamo dedicato molto del nostro tempo e delle nostre energie, mi riferisco, ad esempio, all’investimento per il giardino – ci spiega il presidente della Circoscrizione 6 Valerio Lomanto -. Lì a fianco inoltre ci sono il Pala Moncrivello, gestito da noi, che ci sta particolarmente a cuore e le case Atc dove vivono famiglie con fragilità che seguiamo anche personalmente. Noi speriamo che questa comunità rumena e moldava possa darci una mano a risollevare un pezzo di quartiere con situazioni di criticità".


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La richiesta di concessione da parte della comunità ortodossa risale al 2016. Da allora una serie di imprevisti ha complicato l’iter. Il bando viene pubblicato nel 2019. La comunità presenta una proposta, ma ottiene risposta dal Comune soltanto nel 2021. “Nel luglio siamo stati dichiarati vincitori, ma successivamente abbiamo dovuto aggiornare il progetto perché nel 2022 la cappella ha compiuto 50 anni ed è diventata un bene di interesse culturale con i vincoli della Soprintendenza” spiega padre Nicolae. “Per una serie di cause di carattere puramente amministrativo si è lavorato molto per sbloccare la situazione – chiarisce Lomanto -. Ma ci siamo riusciti solo nel 2025”.


La chiesa riqualificata, che si estende su circa 150 metri quadrati, sarà dedicata a San Nicola e accoglierà almeno 500 fedeli durante le ricorrenze più importanti. L’affiancherà una sala multifunzionale destinata a diventare un’aula di catechesi e di incontro a sostegno dei ragazzi con difficoltà di studio, delle persone con dipendenze e anche delle loro famiglie. Intanto la comunità ortodossa continuerà a ritrovarsi nella chiesa di Santa Pelagia in via San Massimo, sperando che i lavori terminino in fretta.


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