C'È BISOGNO DI PACE
- facciamobarriera
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In mezzo a piazza Foroni una croce al neon e accanto lo striscione con su scritto: “Siamo qui, non ti dimentichiamo Mamoud” sorretto da numerosi cittadini. Così la parrocchia Maria Regina della Pace di Barriera di Milano e il Sermig, nella serata di martedì 7 maggio, hanno voluto rispondere ai tragici episodi di violenza che hanno insanguinato le vie di Barriera nei giorni scorsi. Con una veglia di preghiera, un momento di riflessione per ritrovare la strada giusta tutti insieme, la luce in mezzo a tanta tenebra che offusca i cuori.

“Barriera si ferma”, questo il titolo scelto per l’incontro. Perché ci vuole una pausa in cui la riconciliazione possa prendere il sopravvento sui sentimenti negativi. La croce al centro della piazza getta luce e restituisce speranza.

Sono in silenzio i cittadini. Ernesto Olivero, il fondatore del Sermig, prende la parola per primo. “Se le persone si isolano per paura fanno il gioco delle tenebre e invece dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo, mettendoci la faccia – dice. - Vogliamo incoraggiare i cittadini lanciando un messaggio: se si sta insieme si possono risolvere tutti i problemi”.
Nell’omelia don Andrea invita a non rispondere al male con il male, alla violenza con l’odio, all’ingiustizia con la vendetta. “Troppe volte assistiamo nelle nostre giornate a ingiustizie e ci sentiamo impotenti e a volte ci viene quasi la tentazione di rispondere a quelle ingiustizie con altre ingiustizie, con la forza – sottolinea -, ma lo sappiamo questa strada non ha mai portato a nulla. Siamo qui questa sera per aiutarci a credere che la giustizia è la prima strada di luce che dobbiamo percorrere insieme”.
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Ci sono anche il papà e il fratello di Mamoud, il 19enne picchiato a sangue e ucciso con una coltellata al cuore venerdì scorso, per cui si sta pregando in questa piazza. Un amico lo ricorda come un fratello. Lungo via Monte Rosa alcune candele illuminano la strada, proprio dove si sono consumati gli ultimi attimi di vita del giovane.

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