Fino all’8 gennaio i 5 uffici che PT voleva chiudere lunedì 16 dicembre restano aperti (al netto delle festività ufficiali di Natale, Santo Stefano e Capodanno). È la prima conseguenza del ricorso presentato al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) dalla Città di Torino.
Non è ancora una vittoria vera e propria perché il TAR, al momento, prende solo tempo per decidere a gennaio con la necessaria ponderazione. Comunque, è un punto messo a segno da chi (Comune e cittadini) è contrario allo smantellamento degli sportelli postali in corso Casale, via Guicciardini, via alla Parrocchia, via Nizza e via Verres (quest’ultimo in Barriera di Milano).
C’è persino una lettera al presidente della Repubblica, promossa da Slc Cgil Piemonte, Cgil Torino, Spi Cgil Torino, Federconsumatori Piemonte e molti comitati sorti dopo l’annuncio della chiusura da parte di Poste Italiane: “Le chiediamo signor Presidente di valutare con la massima attenzione – si legge nella missiva diretta a Sergio Mattarella – la possibilità di un intervento diretto sia verso i vertici di PT sia attraverso il coinvolgimento delle istituzioni competenti, affinché venga fermato il piano di chiusura e si apra un tavolo di confronto che tenga conto delle esigenze della comunità”.
Il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, esprime soddisfazione per la disposizione del TAR ribadendo che non si tratta solo di una questione di servizio (i cinque uffici svolgono un servizio ai cittadini che pagano bollette, ritirano pacchi e percepiscono pensioni), ma anche di una questione di presidio dei territori periferici dove i luoghi percepiti dai cittadini come punti di riferimento sono sempre meno.
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