Lo sfascio del quartiere Barriera di Milano colpisce anche un centro di cultura, arte, intrattenimento e attività terziarie come il complesso di via Valprato. Gli uffici e le attività ospitate nel vecchio complesso di magazzini generali sono ormai quotidianamente sotto attacco da parte di sbandati, tossicodipendenti e disperati d’ogni risma.
Ai Docks Torino-Dora ormai si sopravvive acquistando lucchetti, chiavistelli, sistemi anti-intrusione, telecamere di sicurezza, ma anche tutto questo non basta a fronte di una malavita sempre più strafottente e pronta a tutto.

Nella maggior parte degli atelier e degli uffici si è diffusa l’abitudine di trasportare a casa, ogni sera, tutti gli oggetti di valore, soprattutto computer, ma persino i caricabatteria per i telefoni cellulari.
Musicisti, produttori cinematografici, designer e creativi digitali devono sobbarcarsi l’impegno di impacchettare ogni cosa a fine giornata per evitare la brutta sorpresa (ma ormai non sarebbe più nemmeno una sorpresa) di non ritrovare nulla il mattino seguente.
A detta di tutti, la situazione è precipitata nel corso dell’ultimo anno: porte blindate e grate di sicurezza non sono più in grado di debellare l’attacco costante di gentaglia in cerca anche solo di pochi spiccioli per l’acquisto di una dose di stupefacenti.
La situazione è insostenibile e molti cominciano a lasciare i Docks Dora in cerca di zone più vivibili. Così Barriera di Milano sta perdendo un altro pezzo della sua vita, della sua imprenditorialità, della sua creatività.
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