FINALMENTE AUTOPSIA PER IL RAGAZZO UCCISO IN BARRIERA
- Seneca
- 26 lug
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Sori Diane ha 47 anni, è originario della Costa d’Avorio e fa il saldatore a Torre Mondovì, nel Cuneese. Dalla notte fra il 2 e il 3 maggio aspettava una decisione riguardante il corpo di suo figlio Mamoud, il diciannovenne ammazzato quella notte con tre coltellate in via Monte Rosa, probabilmente in una disputa fra pusher.

Per chiunque, un’attesa di quasi tre mesi con la salma del proprio figlio congelato in un frigo per poter poi procedere alla sepoltura è una faccenda dolorosa e straziante. Per i musulmani è, se possibile, persino peggio perché vige un obbligo religioso di tumulazione immediata.
Comunque, è arrivata la decisione da parte del pm, il quale ha conferito l’incarico a effettuare martedì prossimo l’esame autoptico. Con questo atto le complesse indagini in corso compiono un passo avanti su uno degli episodi più efferati avvenuti in Barriera di Milano in una primavera troppe volte macchiata di sangue.
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