Un quartiere senza negozi è un dormitorio. Un’area senza esercizi commerciali è priva di vita. Le vetrine delle attività di rivendita non sono solo un segnale di tipo economico, ma un parametro di socialità, di connessioni umane, di vigore del tessuto urbano, di vitalità quotidiana.
In Barriera di Milano si sta verificando una desertificazione commerciale sempre più preoccupante. Molte saracinesche si abbassano, per sempre, e oramai bisogna spostarsi verso il centro di Torino per molte tipologie d’acquisto.
Le cause sono molteplici: l’invasione aggressiva dei supermercati e il loro allargamento a categorie di prodotti che fino a pochi anni fa era impensabile trovare in questi outlet: ormai da Lidl ed Eurospin (solo per citarne due) si trovano persino motoseghe, turbocompressori, trapani, piante tropicali, vasi per giardinaggio, scarpe, giubbotti, tutori per gomiti e caviglie, chitarre e caschi da motocicletta.
Un altro motivo è l’espansione del commercio on line con aziende quali Amazon che ti portano a casa (o molto vicino a casa) libri, telefoni, lampadari, poster, asciugacapelli e ogni altro genere merceologico.
Aggiungiamo l’inflazione e il costo della vita salito alle stelle (con pochi margini per gli acquisti non strettamente necessari), l’incremento delle spese per la salute, per la connettività social e i trasporti (privati e pubblici), più altre concause varie (fra cui la proliferazione dei punti vendita di prodotti cinesi a basso costo).
Insomma, il risultato è che sul triste orizzonte di Barriera si stagliano ormai solo supermarket, rivendite cinesi, minimarket di prossimità gestiti da arabi o asiatici, farmacie, qualche ferramenta o qualche termoidraulica, e i mercati rionali come quelli di piazza Foroni e via Porpora. Mentre sono pochi i negozi storici che resistono. Per tutto il resto, bisogna andare altrove.
Al calar della sera pochissime vetrine rischiarano l’oscurità che avvolge gran parte delle strade dove ormai non c’è più un solo negozio a creare animazione e punto di riferimento (quindi, fa sempre più paura aggirarsi in certe contrade su cui affacciano solo le fioche illuminazioni degli androni dei palazzi).
Ecco l’esigenza di fare qualcosa, urgentemente. Ecco l'imperativo di invertire la tendenza con una serie di politiche di incentivazione, di supporto, di aiuto ai piccoli imprenditori che vogliano sopravvivere o addirittura aprire nuove attività commerciali.

Facciamo Barriera continua ad affiancare all’opera informativa quotidiana di questo sito anche una serie di iniziative d’incontro e di confronto sui temi caldi che riguardano il quartiere: venerdì 28 febbraio è indispensabile essere numerosi al prossimo appuntamento dedicato proprio alla crisi commerciale che affligge Barriera di Milano.
Alle 13 presso il Salone di via Pertengo 10 saranno presenti la presidente di ASCOM Confcommercio Torino, Maria Luisa Coppa, l’Assessore al Commercio e ai Mercati di Torino, Paolo Chiavarino, e il presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto.
Occasione imperdibile per fare proposte, avanzare idee, suggerire strategie di rilancio e di promozione del commercio. Occasione per essere comunità, per creare aggregazione, per “Fare Barriera”!
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