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IL PARCO DELL'ARRIVORE ANCORA IN ATTESA DELLA BONIFICA

  • Immagine del redattore: facciamobarriera
    facciamobarriera
  • 30 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

Al Parco dell’Arrivore, sulla sponda destra del torrente Stura (ex campo nomadi), c’è un problema di degrado e di sicurezza che va avanti da anni. Una parte dell’area è stata ribattezzata tossic park perché pusher e acquirenti di sostanze stupefacenti se ne sono impossessati. I rifiuti vengono abbandonati ovunque e a peggiorare il quadro si sono aggiunti i nuovi orti abusivi.  Con un’interpellanza discussa in Sala rossa, il consigliere comunale Pino Iannò di Torino Libero Pensiero ha chiesto all’assessore al Verde pubblico Francesco Tresso quanto ancora bisognerà attendere la riqualificazione dell’area.



“Si tratta di una zona paesaggistica e naturalistica di grande interesse, oggetto negli anni di vari interventi di riqualificazione che se ben gestita potrebbe rappresentare un luogo verde di riferimento ambientale e ricreativa per tutti i torinesi – afferma Iannò -. Purtroppo però dal 2015 a oggi non si è intervenuti in maniera costante per restituire definitivamente il parco ai cittadini. Mi preoccupa soprattutto la presenza di rifiuti abbastanza inquinanti in alcune porzioni di territorio”.


Rispondendo l’assessore ha chiarito che attualmente è in corso la progettazione di un intervento di bonifica e messa in sicurezza definitiva da parte dell'unità operativa Opere del Verde. “Si prevede l'approvazione del progetto esecutivo, l'indizione della gara e la stipula del contratto nel 2025. L'esecuzione dei lavori dovrà avvenire poi nel 2025 e 2026. Mentre il collaudo si farà entro il 2026” dichiara Tresso.


Altro tema affrontato, quello dei controlli, effettuati da personale in divisa e in borghese “nel corso dei quali viene ispezionato non solo il parco, ma anche l’alveo del fiume per scongiurare l’abbandono di rifiuti. A questi si aggiungono poi, come ha sottolineato l’assessore, “i servizi ad alto impatto svolti in forma congiunta con le forze di polizia statali”.


Per quanto riguarda invece il problema degli orti abusivi, “con i membri della comunità cinese che hanno occupato abusivamente la zona, si è aperto un dialogo per spiegare loro il divieto vigente e i rischi connessi alla presenza di coltivazioni in area demaniale fluviale sia per motivi di sicurezza idraulica che di tutela ambientale” sottolinea Tresso.


L’avvio dello smaltimento dei rifiuti era stato calendarizzato nel mese di aprile, ma si è dovuto rimandare a causa dell'allerta meteo e delle condizioni idrauliche avverse, assicura Tresso che poi aggiunge: “L'intervento prevede modalità operative semplici ed efficaci. Si procederà con una raccolta manuale dei materiali abbandonati che saranno suddivisi in cumuli omogenei, plastiche, legno, metalli nei pressi dell'argine. Successivamente Amiat provvederà al loro prelievo mediante l'utilizzo di ragno meccanico”.


Perplessità sono state espresse da Iannò dopo aver ascoltato l’assessore. “Dal canto mio resterò sicuramente vigile perché sono consapevole del fatto che si tratta di un intervento non immediato – dice il consigliere -. La questione merita un approfondimento all'interno della Commissione competente e sarebbe inoltre opportuno un sopraluogo per capire esattamente qual è lo stato dell'arte”. Iannò conclude poi affermando che invece di investire 11,5 milioni di euro per il parco del Meisino, sarebbe stato meglio utilizzare tali risorse per riqualificare altre aree, con particolare attenzione a quelle dove il degrado la fa da padrone.

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