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LITE POLITICA SULLE PANCHINE DI PIAZZA BOTTESINI

  • Immagine del redattore: facciamobarriera
    facciamobarriera
  • 16 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Per il gruppo di minoranza della Circoscrizione 6 la rimozione delle panchine in piazza Bottesini avvenuta giorni fa è un atto grave e arrogante perché non c’è stato alcun preavviso né minima condivisione con il Consiglio circoscrizionale da parte del Presidente Lomanto.


“E’ un gesto unilaterale, senza precedenti sul nostro territorio, che rappresenta una vera e propria forzatura autoritaria. Privare la cittadinanza di un luogo di sosta e socialità, tanto più in un’area di mercato e di forte transito, è una scelta miope, che sa più di resa che di governo” affermano, in un comunicato congiunto, Isabella Martelli, Deana Panzarino, Marco Aragno, Emanuele Caddeo e Maria Piarulli.

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I problemi che affliggono piazza Bottesini, secondo la minoranza, non vanno affrontati con atti punitivi e di rimozione del disagio, bensì con strumenti di presa in carico e accompagnamento. Per questo chiedono che si investa in presidi, ascolto e servizi, con la convinzione che la piazza non si curi svuotandola.


È tempo che la Regione, cui compete il coordinamento delle politiche sanitarie e di contrasto alle dipendenze, smetta di girarsi dall’altra parte e assuma un ruolo attivo nel sostegno a chi vive in condizioni di fragilità, promuovendo interventi mirati, volti al recupero della persona, in sinergia col territorio – conclude il comunicato - Anche la Circoscrizione dovrebbe finalmente indirizzare le risorse disponibili verso le questioni realmente critiche, invece di agire con colpi di mano simbolici e privi di visione”.


A stretto giro di posta arriva la risposta del presidente Valerio Lomanto. “Prima di togliere le panchine – afferma Lomanto - sono stati fatti tutti i passaggi più legalitari, i quali o non hanno sortito alcun esito o sono rimasti inascoltati, come ad esempio la richiesta di posizionare le telecamere in piazza, dal momento che l’assessore Porcedda ha scelto di metterle in altre zone”.


Poi Lomanto spiega che a chiederne la rimozione, circa sei mesi, sono stati i commercianti della piazza (il gommista, il benzinaio, l’autolavaggio, il barista, l’autoscuola) con una lettera firmata perché erano diventate una sorta di accampamento in cui sostavano i disperati della zona. “I commercianti ci hanno fatto notare che la gente addirittura evitava la piazza, perché aveva paura di starsene lì ad aspettare il lavaggio dell’auto oppure il cambio gomme, in una zona dove si rischia di essere ammazzati – dichiara il presidente -.  Quindi noi siamo stati obbligati a toglierle come estrema ratio, ma lo abbiamo fatto con l’orgoglio di stare dalla parte del piccolo commercio”.


Lomanto sottolinea inoltre che da parte delle persone perbene non ci sono state lamentele in seguito alla rimozione. “Ormai sono passate due settimane, ma soltanto oggi si leva il coro di protesta con un comunicato fatto esclusivamente dalla politica, quella politica che è il più lontano possibile dalla cittadinanza. Se comunque la Polizia Municipale, per decisione dell’assessore Porcedda, che è dallo stesso lato di chi firma il comunicato, decide di mettere un presidio fisso in piazza Bottesini e due telecamere, risolvendo il problema, noi siamo ben contenti di rimettere le panchine” conclude Lomanto.

1 commento

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Ospite
16 lug
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Una follia...anche perché immondizia e assembramenti sono davanti all'asilo...ma che senso ha con il caos che c'è in zona togliere 3 panchine...non ho parole!

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