Senza pietà quattro malviventi hanno messo a segno una rapina nel cuore della notte all’interno di un appartamento al primo piano di un palazzo di Barriera di Milano. Due di loro si sono arrampicati fino al balcone e, dopo aver frantumato la porta finestra della cucina, sono entrati nella casa di una signora di 89 anni e della figlia di 58. Gli altri due sono rimasti in strada a fare il palo.

Non solo se ne sono infischiati delle telecamere di sorveglianza presenti in zona, in più hanno ripreso con il telefonino i momenti salienti della rapina, quando, ad esempio, con la pistola in pugno minacciavano le due donne. Con la spietatezza dei peggiori criminali. Senza quell’umana pietà che si dovrebbe normalmente provare almeno nei confronti di una persona anziana e fragile.
L’episodio risale al 20 gennaio. Ma è notizia di questi giorni che i colpevoli sono stati arrestati. Uno di loro è un minorenne. A inchiodarli le immagini raccolte dagli occhi elettronici e il video ritrovato dagli investigatori sul telefonino di uno dei malviventi, quando questo, tre giorni dopo la rapina, è finito in manette per aver commesso un altro reato.
Per le due donne è stata una nottata da incubo. Vissuta con angoscia minuto dopo minuto. Una volta in casa, uno di loro punta la pistola alla testa della 58enne e le intima di stare zitta, mentre il complice, con una spranga in pugno, prima la afferra per un braccio, ordinandole di consegnargli i soldi e poi la scaraventa al suolo, strappandole la collana dal collo.
La scena successiva è ancora più cruenta. Il bandito, armato di pistola, raggiunge la madre in stanza da letto. Le appoggia l’arma contro la tempia, abbatte il cane per farle capire che la rivoltella è pronta a sparare. La signora, quasi novantenne, va in confusione, si spaventa terribilmente e prova a chiedere aiuto. I due non vogliono uscire a mani vuote e, pur di ottenere i soldi, sono pronti a tutto. Per incutere ulteriore paura alle donne, come se ce ne fosse bisogno, iniziano a mettere a soqquadro l’appartamento. E poi, finalmente si dileguano, quando la figlia consegna loro 200 euro.
Fuggono insieme ai due rimasti a fare la guardia in strada. Hanno il volto solo parzialmente coperto. Così gli inquirenti riescono a identificarli nel giro di pochi giorni, grazie alle immagini delle telecamere, ma soprattutto al video sul telefonino. Le indagini sono state svolte dalla Squadra Mobile con il coordinamento della Procura di Torino e di quella per i Minorenni del Piemonte e della Valle d’Aosta. I quattro ora si trovano in prigione, in seguito alla convalida dei provvedimenti di fermo a carico dei tre indagati maggiorenni e all’applicazione della custodia cautelare in carcere per il minore.
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