I negozi chiudono in tutta la città perché il commercio langue. Succede da alcuni anni, ma la situazione è in costante peggioramento. La desertificazione commerciale sta investendo anche Barriera di Milano. Chi resiste è scoraggiato e non sa per quanto riuscirà ancora a farlo. Serrande abbassate, locali vuoti in tutte le ore del giorno, poca gente in strada dove un tempo gli esercizi commerciali rendevano il quartiere particolarmente vitale e vivibile. La chiusura di un negozio è una ferita nello spazio fisico della società. Significa perdere un luogo di aggregazione, di socialità, di relazione tra i componenti della comunità. Significa perdere un presidio del territorio. Significa consegnare i luoghi alla criminalità, sempre in cerca di nuovi terreni di conquista.

Ne abbiamo parlato con un commerciante di origini marocchine, arrivato in Italia alcuni decenni fa. Said (il nome è di fantasia) è una persona perbene che lavora onestamente. Da tempo si sente disperato perché ormai i clienti che entrano nel suo negozio ogni giorno li conta sulle dita di una mano. “La situazione è andata peggiorando negli ultimi due o tre anni – ci racconta -. Ieri ho incassato 5 euro in tutta la giornata. Ormai non riesco più a mettere via i soldi per pagare l’affitto e le spese. Il bar qui di lato a volte è costretto a chiudere a mezzogiorno perché qui la gente non ha nemmeno più un euro in tasca per prendersi un caffè”.
Per Said il problema principale della crisi del commercio è da attribuire al quadro economico attuale, alla povertà sempre più diffusa, ma non solo. “Temo che il fenomeno non riguardi esclusivamente Barriera di Milano. Forse tutta la città è in ginocchio anche per colpa delle difficoltà che sta attraversando la Fiat – spiega -. Sicuramente però il nostro quartiere risente della pubblicità negativa che fanno i giornali, descrivendolo come luogo degradato, ostaggio della criminalità. Nessuno ha voglia di venire qua. La gente ha paura”.
Certo, Barriera non gode di una buona reputazione. E, parlandone male, non le si fa del bene. Said stesso però ammette che per strada ormai c’è perlopiù brutta gente. “La colpa è anche di chi affitta senza guardare chi si mette in casa. Affittano le case a chiunque - sbotta -. Ogni mattina divento nervoso perché devo togliere tutto ciò che viene lasciato sui marciapiedi: bottiglie, rifiuti, avanzi di cibo. Ci sono residui di urina ovunque. I senzatetto scappano dal giardino di corso Giulio Cesare perché fa freddo e cercano ripari nei nostri palazzi. L’altro giorno non riuscivamo a mandare via una donna che si era intrufolata mentre la porta del nostro stabile era aperta. Se ne stava seduta per terra e si rifiutava di andarsene”.
Da lui vogliamo sapere a chi si riferisce quando parla di “brutta gente”: spacciatori, drogati, delinquenti? Preferisce tacere, come se gli facesse paura chiamarli per nome, infatti, ci prega di non rivelare la sua identità. All’orizzonte vede soltanto nuvole nere, pensa che andrà sempre peggio. “Dovevano intervenire subito, adesso è troppo tardi” ci dice sconsolato.
Per non descrivere il quartiere, ancora una volta come se fosse un girone dell’inferno, facendogli una pessima pubblicità, ci mettiamo allora in cerca delle cose belle che lo animano. Una almeno è rimasta: il senso di appartenenza molto vivo tra i residenti che è proprio ciò che li porta a non sentirsi mai rassegnati, bensì al contrario disposti a fare tutto il possibile affinché Barriera possa rinascere.
Ma fino a quando riusciremo a resistere in mezzo a questa gentaglia ??fino a che rimarrà sempre nelle nostre vie e si appropria di tutto comprese le panchine! Vogliano gli spazi nuovamente liberi in modo che tutti possono uscire di casa tranquillamente a rivivere ogni angolo anche comprando nei negozi della zona, ma peccatto che è molto difficile perché ogni 10 metri c'è un minimarket che vende di tutto specialmente bevande alcoliche anche fosse birra, questo richiama la brutta gente e ognuno di noi si sente insicuro di poter comprare in zona ....e specialmente passeggiare....
.bisogna fare sparire questi fatiscenti minimarket, ed invece ne vedo sempre aprire altri.......c'è qualcosa che non torna in tutto quello che viene detto e promesso!!!!