SENZATETTO AGONIZZANTE IN LARGO GIULIO CESARE
- facciamobarriera
- 25 giu
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Ormai sono scene di ordinaria follia quelle che si consumano quotidianamente in largo Giulio Cesare. Nella mattinata di oggi, mercoledì 25 giugno, intorno alle 9 c’è un uomo che se ne sta tutto rannicchiato, sotto una coltre di stracci, accanto a una transenna del giardino delle Tre lanterne. È immobile da un bel po’. Pare morto. La cittadina che ci fa la segnalazione, Stefania Lomello, sta portando a spasso il cagnolino. Si avvicina. Intuisce che quell’uomo, un marocchino sui quarant’anni, è molto sofferente. Chiama i poliziotti che stanno presidiando la zona insieme ai militari dell’Esercito.

Nessuna esitazione da parte delle forze dell’’ordine. Intervengono immediatamente. Il senzatetto ha bisogno urgente di soccorso. Non risponde alle domande che gli vengono rivolte. Un altro marocchino comincia a urlare parole in arabo, incomprensibili per i poliziotti. È uno dei venditori abusivi del minisuk. Non vuole lasciare il campo. Tutto intorno c’è sporcizia. In un attimo arrivano anche gli operatori Amiat e mettono ordine. In un attimo l’area torna pulita, esattamente come i cittadini la vorrebbero vedere ogni giorno a ogni ora.

Intanto sul posto giunge il 118. L’uomo, mezzo nudo, in condizioni miserevoli, si alza con fatica. Forse è ferito. Qualcuno dice che pare “sbudellato”. C’è un forte odore intorno a lui, di putrefazione. Potrebbe trattarsi di una setticemia. Gli operatori lo portano via in barella.

L’intervento delle forze dell’ordine è stato immediato. È bastata la segnalazione di una residente, che, a differenza di tanti altri cittadini, non si è voltata dall’altra parte in nome della solita indifferenza.
“Sono stanca di sentirmi dire dai politicanti di turno che tutto è difficile o impossibile. Al contrario, noi possiamo contare sulla polizia che, ancora una volta, ha dimostrato di essere una risorsa di fondamentale importanza per il territorio. Se li chiami loro arrivano subito e risolvono i problemi – dichiara Lomello -. Di nuovo gli uomini del Commissariato Barriera di Milano meritano di essere ringraziati per il pronto intervento effettuato, la sensibilità dimostrata e la grande attenzione nei confronti sia di una persona in difficoltà sia di noi cittadini che chiediamo ordine e pulizia perché siamo stufi di vivere in mezzo al degrado. Anche Amiat va ringraziata perché gli operatori offrono ogni giorno un servizio impeccabile”.

Ma perché? Se il locale è recidivo, occorre chiuderlo per ben più di 5 giorni se non addirittura per sempre