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TORINO AL QUINTO POSTO PER LE BUCHE STRADALI

Immagine del redattore: facciamobarrierafacciamobarriera

Su 50 città italiane prese in esame Torino è al quinto posto dopo Roma (medaglia d’oro), Milano, Genova e Firenze nella classifica della pericolosità stradale 2025. L’analisi, condotta dall’International center for social research e basata sui dati Istat relativi al periodo dal 2016 al 2024, tiene conto di alcuni parametri tra cui i tassi di incidentalità, la spesa per la manutenzione e i rischi legati alle condizioni del manto stradale per stabilire l’indice di pericolosità. Tradotto le strade torinesi sono piene di buche, talvolta di veri e propri crateri, non sempre facili da evitare. Fanno affari i meccanici e i carrozzieri. Ed è un dramma per i cittadini che devono mettere mano al portafoglio, ma anche per chi finisce a gambe all’aria e si fa male seriamente.


Ci ha contattati in questi giorni Giuseppe, un nostro lettore, per segnalarci i marciapiedi di via Palestrina e via Verres. In quell’angolo di Barriera, ma non solo lì, c’è un reticolo di strade groviera, che sembrano dimenticate da dio. “E’ indecoroso. Ho scritto al Comune, chiedendo che provveda a riparare le buche. Mi è stato risposto che mancano i soldi” si lamenta Giuseppe.

  

“Indecoroso”, come dice il nostro lettore, che fa però rima con “pericoloso”, come emerge dalla stessa ricerca. Non a caso, i torinesi si trovano al quarto posto per spesa pro capite dovuta alla manutenzione stradale. I dati relativi al 2023 parlano chiaro: su 4300 incidenti, 406 sono stati causati dalle pessime condizioni delle strade. Quindi la media è di poco più di uno giorno. Al Comune tutto questo è costato una somma pari a 221mila e 420 euro, versati a chi ha presentato denuncia per danni riportati (fisici o materiali).


Senza eufemismi, le strade di Torino, al centro come in periferia (noi insistiamo su Barriera e il Regio Parco in particolare), fanno schifo nonostante l’enorme spesa che la Città affronta ogni anno. Per il 2024-25 l’amministrazione ha destinato una somma pari a 4,5 milioni alla manutenzione delle strade. Insomma, più fondi rispetto al passato. Che però non potranno risolvere il problema, se è vero, come affermato dall’assessore competente Francesco Tresso, che per mettere tutto a posto di milioni ce ne vorrebbero addirittura 10.


Nel 2022 e nel 2023 sono state sistemate all’incirca 36mila buche. Tante. Che poi però si sono perlopiù riformate in breve tempo. Colpa della pioggia, ma forse anche dell’impiego di materiali scadenti, della cattiva esecuzione dei lavori e pure delle tecniche utilizzate per la riparazione, spesso non innovative. Magari in nome del risparmio, ma anche scordando che "chi più spende, meno spende", come dice l'antico proverbio.

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